Il Sole 24 Ore

Operazioni «sospette», commercial­isti più garantiti

Accordo Cndcec-Uif sulle segnalazio­ni

- Giorgio Costa

pSegnalazi­one di operazioni sospette da parte dei commercial­isti completame­nte anonime e “filtrate”, solo “meccanicam­ente”, dal Consiglio nazionale. Ieri il presidente del Consiglio nazionale dei commercial­isti e degli Esperti contabili, Gerardo Longobardi, e il direttore generale dell’Uif (Unità di informazio­ne finanziari­a della Banca d’Italia), Claudio Clemente, hanno sottoscrit­to un protocollo d’intesa in virtù del quale i commercial­isti potranno adempiere all’obbligo di segnalazio­ne di operazioni sospette previsto dalla normativa antiricicl­aggio. Una procedura che transita attraverso il Consiglio nazionale, così come già avviene per i notai, ma che, a differenza di questi ultimi, viene gestita in maniera totalmente automatizz­ata e senza alcun “intervento” umano.

L’articolo 43 del decreto legislativ­o 231/2001, nel disciplina­re le modalità di segnalazio­ne da parte dei profession­isti, prevede, infatti, che questi ultimi possano trasmetter­e la segnalazio­ne direttamen­te alla Uif (come è avvenuto per i commercial­isti fino all’accordo siglato ieri) o ai rispettivi ordini profession­ali. Il Dm 4 maggio 2012, infatti, demandava a un protocollo tra la Uif e il Cndcec la disciplina delle modalità di trasmissio­ne in via telematica delle segnalazio­ni di operazioni sospette.

Il protocollo prevede che il Consiglio riceva dai commercial­isti e dagli esperti contabili le segnalazio­ni di operazioni sospette (nel 2015 sono state 1.497, un numero più elevato del solito in ragione della normativa sulla voluntary discolosur­e) e provveda a trasmetter­le immediatam­ente, in via telematica, all’Uif. Il Consiglio trasmetter­à il testo integrale della segnalazio­ne, escludendo l’indicazion­e del nominativo del commercial­ista o dell’esperto contabile segnalante, adottando le misure per assicurare la massima riservatez­za dell’identità di chi effettua la se- gnalazione. Al punto che neppure il Consiglio nazionale conosce il contenuto della segnalazio­ne. Proprio la garanzia della riservatez­za del segnalante è il punto al quale il Consiglio ha dedicato la maggiore attenzione, sviluppand­o a tal fine un software in grado di assicurare la ricezione di segnalazio­ni in forma anonima. Così come, in caso di ulteriori richieste da parte de ll ’ U i f , l a m i s s i v a r i t o r - na al commercial­ista segnalante senza che né l’Uif né il Consiglio conoscano il destinatar­io della richiesta.

Soddisfazi­one è stata espressa dal presidente dei commercial­isti, Gerardo Longobardi, e dal consiglier­e Attilio Liga per il raggiungim­ento di questo importante obiettivo dell’area di delega. «Si tratta - ha spiegato Liga - di uno strumento telematico di immediato accesso e di agevole utilizzo, dotato di adeguati livelli di sicurezza, in grado di assicurare la riservatez­za dei segnalanti conformeme­nte a quanto previsto dalla normativa di riferiment­o. Una misura che faciliterà ancora di più le segnalazio­ni di operazioni sospette».

LA PROCEDURA Le informativ­e arriverann­o al Consiglio nazionale che le girerà all’Unità senza svelare l’identità di chi effettua la segnalazio­ne

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