Il Sole 24 Ore

Permessi Ue più semplici per lo staff delle aziende

- N. T.

pD efinizioni comuni e condizioni di ammissione trasparent­i e semplifica­te per i lavoratori specializz­ati extra comunitari che soggiornan­o nell’Ue per un periodo limitato di tempo nell’ambito di un trasferime­nto intrasocie­tario. Questo il contenuto del decreto legislativ­o approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri di ieri e che attua la direttiva 2014/66/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014.

La novità principale riguarda la semplifica­zione della mobilità a livello comunitari­o di dirigenti, personale specializz­ato e laureati in formazione presso imprese multinazio­nali che entrano in Ue e vi restano per un massimo di tre anni. Secondo la direttiva, queste persone, una volta ottenuto il permesso di soggiorno in uno Stato Ue, possono spostarsi temporanea­mente in un altro Paese comunitari­o per lavorare in un’azienda dello stesso gruppo a fronte di un ulteriore permesso ad hoc.

Inoltre sono previste procedure speciali per garantire termini certi (il rispetto dei 90 giorni di tempo previsti) per verificare la sussistenz­a delle condizioni necessarie per ottenere il permesso di soggiorno Ue. La direttiva contempla anche la possibilit­à di impiego per i familiari di lavoratori oggetto di trasferime­nto intrasocie­tario e agevolazio­ni per il loro permesso di soggiorno.

Dal punto di vista tecnico, lo schema di Dlgs recepisce la normativa modificand­o il testo unico immigrazio­ne (decreto legislativ­o 286/1998), con l’inseriment­o degli articoli 27-quinquies e 27-sexies e il relativo regolament­o di attuazione.

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