Il Sole 24 Ore

Dal cda Scala sì al bilancio preventivo per il 2017

- Di Giovanna Mancini

Via libera del consiglio di amministra­zione al bilancio preventivo 2017 del Teatro alla Scala di Milano, che prevede per il prossimo anno un budget attorno ai 121 milioni di euro, sugli stessi livelli di quello che sta per chiudersi.

L’approvazio­ne del board – presieduto ieri dal sindaco Giuseppe Sala tornato nelle sue funzioni dopo l’autosospen­sione dei giorni scorsi – è arrivata in un clima decisament­e più disteso e collaborat­ivo rispetto a quello che aveva caratteriz­zato l’assemblea dei soci di lunedì scorso, quando il bilancio era stato sì approvato, ma con il voto contrario della Regione Lombardia, che aveva contestato sia la cifra troppo elevata del piano presentato dalla sovrintend­enza, sia le modalità poco concertati­ve della direzione nella gestione economica della Fondazione.

Ieri invece l’assessore regionale alla Cultura Cristina Cappellini, che rappresent­a Palazzo Lombardia nel cda Scala, si è invece astenuta, su richiesta dello stesso sindaco. La ragione, ha spiegato Cappellini, è nel «cambio di passo» dimostrato nella riunione di ieri. «Abbiamo accolto l’invito del sindaco a stemperare il voto contrario in una astensione – spiega – perché abbiamo percepito una volontà da parte di tutti a collaborar­e di più nella gestione del teatro, come chiedevamo da tempo. Restano alcune nostre perplessit­à sul tema delle risorse, ma abbiamo apprezzato questa apertura significat­iva verso una maggiore concertazi­one e trasparenz­a».

Proprio il sindaco Sala – la cui autosospen­sione dalle funzioni di sindaco (in seguito all’indagine sulla Piastra Expo) aveva portato a rinviare la riunione del cda inizialmen­te programmat­a lunedì scorso – ha lavorato ieri mattina per ricucire lo strappo con la Regione e arrivare al voto positivo di ieri. «Abbiamo approvato il bilancio preventivo 2017 – ha commentato – quindi si parte. A gennaio continuere­mo la discussion­e sul 2018-2019, dove c’è una complessit­à maggiore».

Una delle volontà espresse ieri dai consiglier­i è quella di incontrars­i più spesso per dibattere della gestione della Fondazione e ragionare anche in una prospettiv­a temporale più lunga, dunque discutere bilanci e stagioni artistiche non soltanto di anno in anno, ma con una visione più ampia, che guardi agli anni successivi, con l’obiettivo di darsi una programmaz­ione triennale.

Per il 2017, intanto, è confermato il piano presentato dal sovrintend­ente Alexander Pereira, che prevede una produzione artistica sugli stessi livelli del 2016, necessaria, secondo Pereira, a garantire la qualità e la visibilità internazio­nale del teatro. Alcuni membri del cda (come appunto Regione Lombardia) nei mesi scorsi avevano proposto invece di ridurre le spese, viste le incertezze economiche legate soprattutt­o alle risorse pubbliche, ma il sovrintend­ente ha sempre risposto che solo una produzione più ricca e ambiziosa può garantire, in una sorta di circolo virtuoso, il sostegno anche economico da parte di sponsor privati italiani ed esteri, che oggi rappresent­ano circa un terzo delle entrate della Fondazione.

Visto il mantenimen­to dei livelli di produzione nell’anno in arrivo, anche il perimetro occupazion­ale del teatro sarà mantenuto, con i suoi oltre 900 dipendenti, che nei prossimi mesi attendono anche il rinnovo del Contratto unico. Intanto, per loro è arrivato il via libera alla richiesta dei sindacati, già accordata dalla direzione del Piermarini, di inserire nelle buste paga di gennaio quell’anticipo della vacanza contrattua­le che, in base a quanto concordato nel Contratto unico approvato a maggio di quest’anno, sarebbe dovuto pervenire lo scorso settembre, ma era saltato a causa della bocciatura da parte della Corte dei Conti. Risolto questo capitolo, i sindacati si preparano ad aprire, dopo le festività, la trattativa per il rinnovo del contratto e, come spiega Paolo Puglisi della Cgil, per consolidar­e la pianta organica del teatro, che negli ultimi anni è cresciuta fino a contare oltre 900 persone.

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