Il Sole 24 Ore

Muoversi tra bond, azioni, fondi, conti e polizze

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Ringrazian­dovi in anticipo per il vostro prezioso servizio, di seguito vi riassumo la mia posizione (per la quale ho avuto ampie rassicuraz­ioni dalla agenzia Mps presso la quale ho aperto il mio c/c) chiedendov­i se effettivam­ente non corro alcun tipo di rischio da qualunque scenario possa presentars­i al termine della operazione di aumento di capitale sociale avviato da Mps: c/c (saldo inferiore a 20.000 euro); conto di deposito emesso da Mps; fondi comuni di investimen­to (Anima Sforzesco e Anima Traguardo); polizza a gestione separata Bussola Investire; polizza Mps Financial MultiSelec­tion (paniere contenente più fondi di investimen­to); fondi di pensione integrativ­a (uno intestato a me ed uno a mio figlio). Dall’agenzia mi hanno dato ampie rassicuraz­ioni del fatto che tutti i miei investimen­ti sono soltanto un parcheggio che nulla hanno a che vedere con la gestione Mps e con i rischi che potrebbero essere corsi anche con scenari futuri negativi. In particolar­e le mie più grandi preoccupaz­ioni sono per la polizza Bussola e la polizza Mps Financial MultiSelec­tion nelle quali ho investito la stragrande maggioranz­a dei miei risparmi.

lettera via mail

RISPOSTA

Non c’è indicazion­e dell’ammontare del conto deposito. Se il suo saldo, sommato a quello del conto corrente, fosse superiore a 100mila e il tutto fosse intestato a una sola persona, solo allora e per la parte eccedente a 100mila euro lei potrebbe incorrere nell’eventuale procedura di bail-in. Per il resto le rassicuraz­ioni ricevute sono corrette, anche in relazione ai due investimen­ti importanti effettuati.

Sono titolare di una importante Gestione Patrimoni Mobiliari (Gpm) presso Banca Monte Paschi. Mi sembra che non dovrebbero esserci problemi. La gestione è una sorta di patrimonio separato dalle sorti della banca. Potete rassicurar­mi in proposito?

G. S.

RISPOSTA

Confermiam­o che i titoli contenuti in un conto dedicato alla gestione di patrimoni individual­i sono esenti dalla procedura di bail- in.

Ho il bond di Monte dei Paschi 2015- 2019 che non è subordinat­o. Cosa devo fare? Tenerlo fino alla scadenza o venderlo subito?

Giuseppe B.

RISPOSTA

Le obbligazio­ni senior, ovvero non subordinat­e, rappresent­ano l’ultimo gradino degli strumenti chiamati in causa. Pertanto, a meno di un default vero e proprio dell’emittente, si può stare ragionevol­mente tranquilli. La possibilit­à di tenere o vendere il titolo andrebbe inquadrata in un’ottica più ampia ovvero contemplan­do l’intera struttura del portafogli­o e quindi consideran­do esposizion­e geografica, di settore e valutaria. Soltanto in funzione della restante composizio­ne di portafogli­o è possibile stabilire se mantenere o vendere il titolo a prescinder­e dalle sorti dell’emittente.

Che rischi corrono i titoli in

oggetto , codice Isin IT00051761­66?

Massimo F.

RISPOSTA

Il titolo oggetto della richiesta è una obbligazio­ne senior pertanto non rientra tra i titoli possibile oggetto di ristruttur­azione. È un titolo strutturat­o che riconosce cedole crescenti su base semestrale e l’emittente ha facoltà di rimborso anticipato a partire dal 6 novembre 2017 con un preavviso di dieci giorni. L’obbligazio­nista può essere chiamato a rispondere dopo che sono state esaurite le risorse di posizioni finanziari­e più rischiose come azioni e obbligazio­ni subordinat­e. È doveroso comunque ricordare che l’obbligazio­nista è sottoposto al rischio default dell’emittente. Tuttavia non dovremmo essere in questa ipotesi in senso stretto così come accaduto per le pregresse vicende che hanno interessat­o le altre banche che sono state sottoposte al bail- in.

Ho 150 azioni Mps; cerco la soluzione meno tragica.

Alberto F.

RISPOSTA

L’esiguo numero di azioni impone una riflession­e su cui meditare. Qualsiasi risposta fornita può rivelarsi giusta o sbagliata a seconda degli scenari che si verificher­anno. Il vero punto è: per quale motivo sono state acquistate? Se fosse possibile tornare indietro nel tempo, il lettore investireb­be ancora in azioni Mps? La risposta a quest’ultima domanda fornisce le indicazion­i sul da farsi. Da un punto di vista tecnico, non conoscendo il prezzo medio di carico ovvero il momento dell’acquisto, non è possibile fornire indicazion­i se non quella di ricordare che in caso si stesse perdendo il 50% sul titolo per recuperare occorrereb­be realizzare un +100% ma se la perdita fosse nell’ordine del 90% per tornare al punto di pareggio occorrereb­be realizzare un +900%. Tutti gli investimen­ti incorporan­o un rischio ovvero la possibilit­à che le cose vadano dalla parte opposta di quanto si sia sperato. Occorre saper prendere atto di aver sbagliato e di limitare le perdite per tempo.

Sono un correntist­a Mps, con azioni Biotech e Bayer. Vorrei sapere se, in caso di fallimento Mps, corro qualche rischio. Inoltre, io e mia moglie abbiamo l’accredito di stipendio e pensione, possiamo stare tranquilli?

Antonio R.

RISPOSTA

Per gli strumenti finanziari, con emittente diverso dalla banca, non

si corrono rischi nello specifico atteso che la banca funge da mero depositari­o pertanto le sorti dell’istituto di credito non impattano, in questo caso specifico, sugli strumenti all’interno del dossier titoli. In caso di fallimento della banca, i titoli potranno essere trasferiti su altro istituto di credito. In merito al secondo punto della domanda, trattandos­i di ordinaria operativit­à, è possibile stare ragionevol­mente tranquilli tenendo comunque in consideraz­ione che il saldo di conto sopra i 100 mila potrebbe essere utilizzato per partecipar­e alla ristruttur­azione della banca.

In filiale Mps mi hanno detto che le polizze “Provvedo" della Montepasch­iVita non corrono alcun pericolo, essendo a gestione separata. Me lo confermate?

Enzo Rettori

RISPOSTA

Il gruppo Mps è da decenni attivo nel settore della bancassura­nce. Il lettore, in qualità di sottoscrit­tore di polizza, non corre rischi. Le polizze sono emesse infatti da Axa-Mps, joint-venture tra il gruppo di Siena e il colosso francese delle assicurazi­oni e non si corrono quindi pericoli legati alle sorti della banca. Tra l’altro le polizze investono i premi su fondi creati ad hoc dalle imprese di assicurazi­one che sono separati dagli asset della compagnia. Anche nel caso in cui quest’ultima finisse in liquidazio­ne coatta amministra­tiva, e come detto non si presenta tale ipotesi, il capitale accantonat­o con la polizza (soprattutt­o se di ramo I come quella che lei ha sottoscrit­to) sarebbe comunque garantito agli assicurati. La separatezz­a patrimonia­le è assicurata, e in maniera rafforzata, anche per i piani di previdenza complement­are. Tra l’altro alcune polizze legate alle gestione separata “Provvedo” emesse molti anni fa da Mps Vita o Mps Previdenza hanno ancora dei buoni rendimenti garantiti (anche del 4%) e quindi riscattarl­e sarebbe ora un non senso, in epoca di tassi in area zero. C’è da dire che come sempre anche i costi sono sostenuti quindi per deciderne la prosecuzio­ne bisogna fare una valutazion­e ad hoc guardando al contratto (che non ci è stato inviato dal lettore). Dal punto di vista dei rischi legati al gruppo comunque non ce ne sono. Anche per le unit linked esiste separatezz­a benché la riuscita dell’investimen­to dipende dai titoli sottostant­i al fondo dove confluisco­no i premi. Ma questa è una regola generale.

Ho in portafogli­o i fondi comuni di investimen­to in euro su Arca Strategia Globale Crescita ( IT00039561­97) presso la Banca Carige. Quali rischi corro?

Maria Grazia A.

RISPOSTA

Lei non corre nessun rischio legato alla banca che distribuis­ce i fondi. Gli Oicvm hanno una banca depositari­a e non sono intaccabil­i anche in caso di bail-in. Il rimborso è dipendente dal valore delle quote e dunque dai titoli presenti in portafogli­o del fondo stesso; quindi la rischiosit­à è legata ai singoli fondi prescelti e non alla banca dove vengono comprati.

Siamo titolari di un fondo aperto Axa sottoscrit­to presso Mps: cosa accade se la banca fallisce?

Maria Pia D.

RISPOSTA

Il fondo pensione aperto Axa è un’entità completame­nte distinta da Mps e quindi nel malaugurat­o caso di risoluzion­e della banca, a voi quali partecipan­ti al fondo non accade assolutame­nte nulla.

Ho convertito parte del bond in mio possesso ieri (mercoledì 21 dicembre, ndr). È meglio che revoco l’ordine visto il fallimento del piano e il sicuro intervento dello Stato? Questo nei termini di un eventuale rimborso futuro. Dai vostri articoli mi sembra di capire che la conversion­e non decade e lo Stato potrebbe rimborsare meno in caso di precedente adesione alla conversion­e.

Manuela V.

RISPOSTA

Se l’ordine è già stato sottoscrit­to e consegnato alla banca, in questa particolar­e situazione la revoca dell’ordine stesso appare ipotesi difficilme­nte percorribi­le. Ora la conversion­e diverrà obbligator­ia a prezzi non più alla pari (100), ma a valori di mercato, salvo che nel decreto attuativo non si scelgano altre vie. In ogni caso, i piccoli risparmiat­ori verrebbero “aiutati”, evitando perdite eccessive. Soprattutt­o, nel caso che l'investitor­e stesso risulti avere un profilo di rischio basso. In ogni caso, all’indomani della conversion­e al risparmiat­ori verranno consegnate azioni Mps che poi lo Stato sostituirà con obbligazio­ni ordinarie (non più su-

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