Il Sole 24 Ore

«Con la nostra banca? Non dovrebbero esserci pericoli»

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Vorrei trasferire circa 50mila euro da un'altra banca.

Trasferime­nto, come saprà, significa aprire un nuovo c/c. Può essere un conto ordinario, ma non le darebbe un tasso interessan­te. Se vogliamo portare a casa un certo rendimento, però, siamo in campagna rinnovo delle vecchie giacenze e raccolta di nuove risorse.

E in questa ipotesi cosa succede?

Si apre un c/c ordinario per trasferire il denaro e un conto tecnico sul quale vengono vincolate (non si faccia spaventare dall’espression­e!) delle somme. Lei decide l’importo e la durata e la banca le riconosce un certo tasso creditore, allo scadere del quale i soldi tornano sul conto ordinario. Se uno è interessat­o può svincolarl­i quando ritiene, e se lo fa con un anticipo di 35 giorni la banca riconosce gli interessi maturati.

Ma la banca è solida? A quello che si legge, non sta vivendo i suoi anni migliori. Ci sono rischi?

Penso che lei guardi i telegiorna­li e legga la stampa. No, Veneto Banca non ha passato dei bei momenti. Adesso è però intervenut­o il Fondo Atlante per l’aumento di capitale, ha risanato l’istituto e sta mettendo a posto la situazione. Poi la banca continua a lavorare, a concedere mutui, a fare raccolta. Insomma, di pericoli non dovrebbero essercene, soprattutt­o per cifre come la sua.

In realtà potrebbero essere anche di più, circa 100mila.

Per somme minime c’è la tutela fino a 100mila euro. Se fossero di più, in caso di crisi, dovrebbero fare i prelievi forzosi, ma prima ci sono azionisti, obbligazio­nisti e via dicendo. Prima di toccare i c/c ne passa. Sono scenari che non riesco nemmeno a immaginare.

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