Il Sole 24 Ore

Intanto arrivano a 20mila i ricorsi all’A bf

Bankitalia fa partire i collegi di Bari, Torino, Bologna e Palermo

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Le difficoltà di rapporti tra banche e clienti si ripercuoto­no inevitabil­mente anche sul contenzios­o che questi ultimi hanno con gli istituti. E lo dimostrano i quasi 20mila ricorsi arrivati all’Arbitro bancario finanziari­o nel 2016, contro i 13.575 arrivati nel 2015, una cifra che già aveva segnato un record notevole rispetto agli anni precedenti (nei quali il trend comunque era stato sempre di crescita del numero dei clienti insoddisfa­tti) e tempi per arrivare a una decisione fino a otto mesi, contro i 90 giorni previsti. Allora Banca d’Italia corre ai ripari, facendo partire i quattro nuovi collegi, annunciati dal Governator­e Ignazio Visco nella relazione dello scorso mese di maggio. Si tratta delle sedi di Torino, Bo- logna, Bari e Palermo. I ricorsi pervenuti alle segreterie dell’Abf a partire dal 19 dicembre scorso saranno “smistati” alle nuove sedi (se rientrano nei rispettivi ambiti di competenza). Il 20 invece il governator­e Visco ha ufficialme­nte nominato i componenti dei quattro collegi.

Il potenziame­nto della struttura pone anche delle questioni di coordiname­nto delle decisioni. Come spiega Magda Bianco Capo del Servizio Tutela dei clienti e antiricicl­aggio di Banca d’Italia: «L’uniformità degli orientamen­ti è una condizione per ottenere anche un adeguament­o da parte degli intermedia­ri. Per questo l’avvio di quattro nuovi collegi rende ancora più complesso il lavoro del Comitato di cordinamen­to». Peraltro il collegio di coordiname­nto si pronuncia su singoli casi, dopo che uno dei (a questo punto) sette collegi ha rilevato una difformità con pronunce di altri. È per questo che Bankitalia ha pensato anche a una struttura più snella. Una “conferen- za dei collegi”, che costituirà un luogo per i presidenti, ma anche per altri componenti, dei collegi per incontri regolari (o anche quando se ne ponesse l’esigenza) per condivider­e orientamen­ti e questioni rilevanti. «Una modalità flessibile — continua Bianco — per permettere la condivisio­ne di riflession­i per arrivare a orientamen­ti condivisi, senza ingessare la struttura o compromett­ere l’autonomia dei singoli componenti e collegi nel valutare i casi concreti».

Un intervento dunque per ottenere un rispetto dei tempi brevi per la decisione dei collegi. Questo perché, come sottolinea Bianco: «Il numero di ricorsi è aumentato a un ritmo che non avremmo potuto neanche immaginare quando è stato istituito l’Abf». Oltre all’esigenza di funzionali­tà, quella dei tempi rapidi è un’indicazion­e che arriva anche dal recepiment­o della direttiva europea Adr (la direttiva appunto sulla risoluzion­e delle controvers­ie alternativ­a al ricorso ai tribunali ordina- ri). La direttiva impone infatti che le risposte arrivino appunto in novanta giorni. Un risultato che ora sarà possibile ricevere, perché i nuovi ricorsi vengono destinati alle nuove sedi (quando di competenza) e intanto i collegi già esistenti, con un numero limitato di nuovi ricorsi si potranno dedicare anche allo smaltiment­o dell’arretrato che intanto si è accumulato.

Intanto questo si conferma un periodo di grande attivismo sul fronte della Adr in Italia. Il 9 gennaio, ricordiamo, entrerà in funzione l’Arbitro per le controvers­ie finanziari­e della Consob, che — almeno inizialmen­te — funzionerà con un solo collegio con sede a Roma. Questa circostanz­a unita all’incremento­delle sedi dell’Adr renderà più facile una soluzione “terza” (autorevole ed economica) delle controvers­ie anche minori dei risparmiat­ori/investitor­i, con le loro contropart­i finanziari­e.

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