Come muoversi nell’universo delle Pmi
Si fa un gran parlare di Pmi, di quelle piccole imprese che tanto contribuiscono al Pil italiano e che per crescere e prosperare hanno necessità di trovare fonti di finanziamento alternative a quello bancario. L’arrivo dei Pir ( vedi altro pezzo in pagina) forse aprirà nuovi orizzonti. Ma chi deve puntarci ( dai gestori di fondi ai family office, dalle assicurazioni a tutte le altre categorie di investitori) ha sempre tutti gli strumenti per valutarle? E soprattutto riesce a individuare con facilità quelle più promettenti? Al di là dei fondamentali, la selezione è così difficile che spesso richiede una lunga analisi. Da qualche anno esiste Epic, una piattaforma digitale, il cui obiettivo è quello di mettere in contatto le Pmi che hanno determinati requisiti con gli investitori . Nell’ultimo anno su 400 aziende che si sono proposte, 200 sono state scartate e delle 200 esaminate solo 10 avevano i requisiti richiesti. Ma la società ( www. epic. it), visto l’alto interesse da parte di investitori potenziali, ha lanciato un’iniziativa con la quale invita le Pmi a dichiararsi . Anche Elìte ( il percorso di Borsa Italiana riservato alle Pmi che guardano al mercato dei capitali) ha rilanciato la sua attività coinvolgendo nell’iniziativa Confindustria. E per allargare ulteriormente le possibili valutazioni, Garnell, gruppo milanese attivo nel private equity, nella finanza d’impresa e nella consulenza a grandi investitori – con la Fondazione Università Ca’ Foscari, ha dato vita all’elaborazione di un metodo di valutazione trasparente e sintetico in grado di valutare anche gli impatti ambientali, sociali e di “buon governo” proprio delle Pmi. Grazie a questo modello sarà possibile misurare i benefici degli investimenti nell’economia reale, fornendo una valutazione qualitativa e quantitativa degli stessi in termini di sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il primo test è nell’agro alimentare, settore strategico per l’Italia, ricco di tante Pmi in molti casi, forse troppo micro.