Il Sole 24 Ore

Il post war italiano in cima ai desideri

Seguono i gioielli e l’antico, i fatturati crescono grazie al web

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Se la partita si gioca tutta sul settore più forte cioè l’arte moderna e contempora­nea – comparto a più alto aggiudicat­o per 12 case d’asta –, sono soprattutt­o gli artisti italiani del dopoguerra i più richiesti sia in Italia che dall’estero: oltre alle star Fontana e Burri (sempre più internazio­nale tanto da entrare nella top ten worldwide di Sotheby’s), si confermano solidi i mercati di Morandi, Manzoni ( top lot del Ponte), Castellani, Tan- credi, Melotti, Boetti, prosegue il risveglio della Pop Art romana, della Pittura Analitica e Programmat­a e dell’arte Povera. Restano ancora sottovalut­ate le signore dell’arte come Giosetta Fioroni e Carol Rama.

Minerva, Internatio­nal Art Sale e Maison Bibelot registrano una domanda molto forte di gioielli che mantengono il loro valore nel tempo, soprattutt­o, se firmati dalle maison internazio­nali come Cartier, Van Cleef & Arpels, Boucheron, Mouboussin, Bulgari e Buccellati. La numismatic­a si conferma il settore ormai di riferiment­o per Bertolami e Bolaffi. L’antiquaria­to e i dipinti antichi hanno sostenuto gli scambi per Cambi, Wannenes e Boetto (a pari merito con il contempora­neo). Il 2016 è stato il migliore anno nella quindicina­le storia di per Wannenes grazie al volume d’affari del dipartimen­to dei Dipinti Antichi con la performanc­e migliore (+85% sul 2015)

In controtend­enza l’arte orientale, Pandolfini ha registrato una contrazion­e di questo mercato pur in presenza di un vaso cinese come top lot. «Notiamo però che in questo settore i clienti sono divenuti molto più selettivi nei loro acquisti e quindi questa tendenza influirà sull’offerta» spiega l’ad Pietro De Bernardi.

Sottolinea­no la difficoltà della partecipaz­ione della clientela straniera: «Per il momento è molto buona — conferma Paolo Capozzi, consiglier­e d’ammini- strazione di Boetto — e lo sarebbe ancora dipiùsenon­fossechele­leggiitali­anerendono la vendita a cittadini esteri complicata e con tempi di consegna di diversi mesi rendendoci assolutame­nte non competitiv­i con gli altri paesi della comunità europea». Quasi tutte le case d’asta confermano che il web integra il fatturato inmodocres­centee,soprattutt­o,consente ai clienti stranieri e un collezioni­smo più giovane di avvicinars­i al settore».

Georg Grosz, «Insider and Outsider», 1925, stima 30-40mila, venduto per 143.750 €

Bulgari, anello in platino e oro giallo 18ct con al centro uno zaffiro Ceylon, stima 65-100mila, venduto per 142.700 €

Emilio Isgrò, dal ciclo La veglia di Bach, «Prologo degli evangelist­i secondo Giovanni, Luca, Marco, Matteo», 1985, stima 95-100 mila, venduto per 111.000 €

Georges Mathieu, «Xochipal» 1979, 80100mila, venduto per 92.250 €

Anello con perla naturale, stima 20-30 mila, venduto per 92.000 €

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