Il Sole 24 Ore

FONDI CONTRO ETF

I bilanciati perdono la gara

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La categoria dei bilanciati flessibili Eur–globali comprende un gruppo di fondi caratteriz­zati da un’ampia delega al gestore, che ha la possibilit­à di spostarsi, a suo piacimento, da un’esposizion­e totalmente azionaria a un’asset allocation molto conservati­va. Molto spesso nelle brochure di questi prodotti si proclama una forte reattività alle condizioni di mercato e l’assenza del benchmark viene enunciata come un atto liberatori­o dal lacciuolo dello stesso. Infatti, ben 99 fondi non dichiarano un parametro di confronto e altri 17 ne proclamano uno monetario. Se poi a un benchmark teorico si sostituisc­e una strategia comparabil­e in Etf, con costi irrisori, ben si comprende questa scelta di non voler essere confrontat­i, se non con altri prodotti che condividon­o gli stessi limiti. È tuttavia importante sottolinea­re come, all’interno della categoria, vi siano fondi piuttosto eterogenei per livello di rischio. La metodologi­a utilizzata nell’analisi consente di standardiz­zare i rendimenti rispetto alla rischiosit­à registrata, rendendoli quindi comparabil­i con la strategia in Etf, implementa­ta in questo caso esponendos­i per il 50% su uno strumento azionario (iShares Core Msci World) e per il 50% su un Etf obbligazio­nario (Spdr BarCap Euro Aggregate). Il ribilancia­mento è stato effettuato trimestral­mente, consideran­do costi di intermedia­zione e imposte.

Dall’analisi emerge che solo 5 fondi su 207 ottengono una performanc­e maggiore della strategia in Etf, che scendono a 2 consideran­do la performanc­e risk adjusted (Rap). Di questi due, uno evidenzia anche la persistenz­a della overperfor­mance, mentre l’altro fornisce un segnale neutrale (vedi tabella in alto).

Tra gli strumenti dimensiona­lmente più importanti nessuno supera la strategia in Etf. Amundi Patrimoine, con 4 miliardi di euro di masse gestite, ha prodotto 1040 euro, su 1000 investiti 3 anni fa, rispetto a 1280 euro ottenuti con i “cloni” e i risultati sono peggiori anche consideran­do il Rap (1069 euro rispetto a 1303 euro della strategia in Etf). Mediolanum BB Coupon, 3,8 miliardi di euro in gestione, evidenzia risultati decisament­e inferiori al termine di paragone adottato, con un Rap pari ad appena 1080€ nella versione “hedged”. Appare evidente come le spese correnti annue, pari al 3,36%, assommate alle performanc­e fee dello 0,8%, abbiano penalizzat­o i rendimenti registrati dai risparmiat­ori. Anche M& G Dynamic Allocation, 3,1 miliardi di euro di masse, non riesce a eguagliare i rendimenti della soluzione in Etf, sia come incremento di capitale in termine assoluti (1241 euro) che risk-adjusted (1218 euro). Se analizziam­o i prodotti con spese correnti maggiori del 4%, si nota come abbiano registrato risultati davvero disastrosi i fondi di Consultinv­est. In particolar­e due prodotti della Sgr modenese, MM Medium Vol e MM High Volatility, hanno addebitato nel 2015 il 4,94% e il 4,86%, facendo registrare un incremento minimo del capitale investito.

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