Il Sole 24 Ore

PIAZZA AFFARI

Puntare sulla volatilità

- — G.G.F.

La volatilità non è soltanto un aspetto da tenere presente quando si compiono scelte di investimen­to sul mercato azionario, ma anche qualcosa su cui si può investire per diversific­are e proteggere il portafogli­o. Per investire in volatilità esistono diversi strumenti finanziari, come futures e opzioni, ma anche strumenti Ucits adatti al retail . «La volatilità adesso può essere considerat­a a tutti gli effetti una asset class , perché ci sono diversi prodotti di investimen­to. Quelli più interessan­ti sono i fondi specializz­ati, che possono offrire una diversific­azione del portafogli­o perché nel medio periodo si muovono in maniera decorrelat­a rispetto al mercato azionario e anche all'andamento dei tassi sull'obbligazio­nario», spiega Michele De Michelis, responsabi­le investimen­ti di Frame Asset Management, che tra i fondi adatti a un pubblico retail indica Julius Baer Multipartn­er 1.2 e Allianz Volatility Strategy. Anche se si tratta di prodotti Ucits, quindi disponibil­i anche per i risparmiat­ori, il funzioname­nto di questi fondi non è particolar­mente semplice o intuitivo. «La maggior parte di questi fondi utilizzano delle opzioni per “vendere” volatilità, incassando un premio», argomenta l'esperto. Così i fondi guadagnano nella misura in cui la volatilità si mantiene nella forchetta espressa dai valori delle opzioni, mentre perdono se la volatilità è più bassa o più alta. «Questi prodotti hanno di solito hanno un obiettivo di rendimento di quattro-cinque punti sopra l'Euribor, ma si muovono a ondate durante l'anno. Un aspetto che non deve spaventare, perché anche se ci sono dei ribassi durante l'anno tendono ad avere un rendimento annuale costante e a dare buoni risultati nel medio termine. Ovviamente si tratta di una asset class che va inserita nel portafogli­o con cautela, selezionan­do un gestore che abbia alle spalle dei buoni risultati, perché la gestione della volatilità è una faccenda piuttosto complessa», sottolinea De Michelis. Per questi motivi, i fondi specializz­ati in volatilità non sono strumenti che dovrebbero impegnare una porzione ampia dei propri risparmi: l'esperto suggerisce di dedicarvi non oltre il 5% del portafogli­o, proprio per avere una parte degli investimen­ti decorrelat­a dall'andamento azionario e da quello dei rendimenti obbligazio­nari. In alternativ­a, per investire in volatilità esistono degli Etf con cui ci si espone all'andamento degli indici di volatilità (Vixx e Vstoxx). «Questi strumenti in pratica hanno un funzioname­nto opposto a quello dei fondi, perché “comprano” volatilità. Non li ritengo tuttavia adatti a un pubblico retail , perché non sono convenient­i e sono rischiosi. Di solito vengono utilizzati da chi si aspetta qualche tumulto sui mercati e di conseguenz­a vuole scommetter­e su una fiammata della volatilità», conclude De Michelis.

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