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Energetici, biotech, pharma e finanziari quotano a sconto ma attenzione ai rischi e all’elevata volatilità
Caccia grossa a Piazza Affari per i titoli più sottovalutati
di Gaia Giorgio Fedi
È stato un anno difficile per la Borsa italiana, che nonostante la buona performance dell’ultimo mese risulta ancora in calo rispetto a un anno fa. Alcuni titoli hanno sofferto più di altri e risultano quindi sottovalutati in base ai multipli, cioè agli indicatori che permettono di confrontare il valore delle azioni rispetto ai competitor. Ma questi titoli potrebbero apprezzarsi se il mercato italiano salisse ancora, beneficiando dei segnali positivi che arrivano dal mercato europeo in generale, dove si assiste a un miglioramento dei fondamentali (l’Ebitda margin — il rapporto tra margine operativo lordo e fatturato — è in crescita).
«Il trend dell’indice EuroStoxx visto sul lungo termine mostra un andamento ribassista che perdura da tempo ed è quindi da tempo che ci si attende un punto di svolta a favore delle azioni europee», commenta la portfolio manager Claudia Segre, presidente di Global Think Foundation. «Tra i settori dei mercati azionari europei che hanno la possibilità di recuperare terreno rispetto ai fondamentali e sulle nuove aspettative di rialzo dei tassi Usa trovano spazio alcuni titoli del settore energetico, biotech, costruzioni e farmaceutici europei», aggiunge Segre.
In Italia, «i settori più difensivi legati ai consumi o che per loro natura non hanno possibilità di sfruttare i mercati esteri (tipicamente quelli legati all’edilizia) hanno sofferto, ma probabilmente continueranno a soffrire a causa della bassa domanda interna», commentano dall’Ufficio studi di Copernico Sim. Mentre «i settori che possono offrire spunti interessanti sono il bancario e quelli legati alle materie prime, in particolare energetiche: il primo ha subito grosse perdite negli ultimi mesi e ora ha un trend positivo che potrebbe essere sostenuto da azioni governative più incisive per la gestione dei Npl ( non performing loans, sofferenze) e da una ricapitalizzazione e pulizia generale del sistema. Per quanto riguarda gli energetici, dopo un periodo in cui il petrolio è stato vicino o sotto ai 40 dollari, ora sembra che i produttori si stiano impegnando a farlo risalire, e l’attuale stabilizzazione intorno ai 55 dollari sembra far ben sperare», aggiungono da Copernico.
Alcuni dei settori citati dagli esperti sono sottovalutati. «In generale, il FtseMib ha un p/e ( price/earning, il rapporto tra prezzo e utili, ndr) molto basso rispetto alla media del mercato europeo, che a sua volta è sottovalutato rispetto alla Borsa statunitense», commenta Alessandro Allegri, amministratore delegato di Ambrosetti Asset Management Sim. «Un settore che ha perso molto terre- no ma ha un modello di business che dovrebbe consentire un recupero è quello delle utility, per esempio Enel», prosegue Allegri. Il settore però è anche indebitato, e pertanto sensibile ai rialzi dei tassi. Allegri è d’accordo sull’attrattività del settore energetico, ma ammonisce «che si tratta di un investimento in alcuni casi poco diversificato, perché soprattutto su alcune azioni si è molto esposti all’andamento del petrolio», anche se al momento le prospettive sul greggio sono incoraggianti.
Un discorso analogo vale per il comparto finanziario, in cui si concentrano molti titoli che sono scesi parecchio. «Alcuni di questi titoli hanno perso valore nonostante avessero le carte in regola per attrarre investimenti, e quindi hanno potenzialità di recupero significative: penso a UniCredit, Unipol e Poste. Ma si tratta di un settore con un rischio elevato, soprattutto in termini di volatilità, perché i titoli di questo settore tendono ad amplificare, nel bene e nel male, i movimenti del mercato», afferma Allegri, aggiungendo che per gli investitori retail è necessario muoversi con cautela su questi titoli. In generale, la regola è di investire in un’ottica di lungo periodo, diversificando e assegnando a tali investimenti porzioni limitate del portafoglio. «Anche se il mercato italiano è sottovalutato e le prospettive appaiono favorevoli, è bene tenere a mente che i titoli e i settori citati possano non essere premianti nel breve termine», aggiunge Allegri.