Il Sole 24 Ore

Crescita, banche, migranti: un anno di sfide per l’Europa

Il voto in Francia e Germania rischia di bloccare intese e scelte decisive

- Chiara Bussi u

Nel 60° anniversar­io del Trattato di Roma la Ue dovrà affrontare dieci sfide decisive. Oltre alle elezioni in Francia e Germania, con il rischio di affermazio­ne dei partiti populisti, le fatiche dell’Europa riguardera­nno anche la Brexit, l’Unione bancaria, le politiche della difesa e l’immigrazio­ne, l’emergenza terrorismo, la Grecia, i conti pubblici, la governance e la riduzione della dipendenza energetica.

Compirà 60 anni il 25 marzo con l’anniversar­io del Trattato di Roma, ma non ci sarà molto da festeggiar­e. Per una strana ironia della sorte il 2017 sarà per l’Unione europea (che nel 1957 si chiamava Cee) l’anno delle sfide e degli interrogat­ivi, con una serie di appuntamen­ti cruciali che potrebbero metterne in crisi l’identità. A curare la regìa saranno Malta e l’ Estonia, alla loro prima esperienza di presidenza di turno semestrale della Ue.

Sono almeno dieci le prove da affrontare nei prossimi mesi e marzo rappresent­erà uno snodo decisivo. «Sarà un annodi transizion­e con possibili sorprese: del resto il 2016 ci ha insegnato a non dare nulla per scontato », osserva Carlo Milan i, diretto redi Bem Research. « Bruxelles - sottolinea Benedicta Marzinotto, docente di politica economica all’Università di Udine - manterrà un atteggiame­nto attendista e cercherà di ritrarsi per lasciare la scena alle capitali».

Le minacce dei populismi

I protagonis­ti saranno, infatti, i big che andranno alle urne e potrebbero ridefinire gli equilibri politici interni e nella Ue, ma anche condiziona­re i dossier sul tavolo. Si comincia in Olanda con le elezioni parlamenta­ri del 15 marzo. Il Partito della libertà diGeertWil­ders diventerà la primaforz apolitica? Se questo avverrà, il suo leader manterrà la promessa di un referendum sulla Nexit, l’uscita dell’Olanda dalla Ue (e anche dall’euro)? Un mese dopo gli occhi saranno puntati sulla Francia con le due tornate del 23 aprile e 7 maggio, in cui il Front National di Marine Le Pen cercherà le luci della ribalta nella sfida con la destra di François Fil lo ne il candidato di sinistra nominato alle primarie di questo mese. An chela LePenh apromesso una consultazi­one sull’ uscita dalla Ue, la cosiddetta Frexit.

I venti dell’ euro scetticism­o non risparmian­o la Germania. Qui la spina nel fianco di Angela Merkel, alla ricerca del quarto mandato, si chiama Afd, Alternativ­e für Deutschlan­d. Riuscirà questa volta il partito a entrare nel Bundestag? Secondo Vincenzo Scarpetta, senior policy analist di Open Europe, «questo scenario potrebbe verificars­i, così come l’affermazio­ne di Wilders a primo partito in Olanda e Le Pen al ballottagg­io in Francia». Per Milani «il 2017 potrebbe persino rappresent­are la fine dell’era Merkel con un nuovo governo di coalizione».

La pratica di «divorzio»

Un ruolo da protagonis­ta spetterà ancora a Londra. Intorno a metà mese la Corte suprema britannica dovrà stabilire se serve il via libera del Parlamento per poter attivare l’articolo 50 del Trattato di Lisbona per l’addio alla Ue. «La Corte - spiega Scarpetta - dirà che il passaggio parlamenta­re è necessario, ma questo non dovrebbe impedire al governo di avviare la procedura a marzo come previsto. Dopo le incertezze degli ultimi mesi sembra che tutte le forze politiche siano d’accordo sulla necessità di rispettare la tabella di marcia. Se così fosse, la pratica di divorzio potrebbe partire proprio nello stesso mese dell’ anniversar­io del Trattato di Roma». Restano, però, alcune incognite sui tempi del nego- ziato, sul tipo di accordo per ridefinire i rapporti tra Londra e Ue e il ruolo di Irlanda del Nord e Scozia che vorrebbero avere più voce in capitolo nell’addio alla Ue.

La situazione di difficoltà del settore del credito, secondo Milani «potrebbe portare nuovamente d’attualità il tema del completame­nto dell’Unione bancaria». Dopo l’avvio della vigilanza unica sotto l’egida della Bce e il sistema di risoluzion­e delle crisi bancarie è rimasto incompiuto il terzo pilastro: la garanzia unica sui depositi. Qui, però, le posizioni sono ancora distanti.

Resta caldo anche il tema delle politiche dell’immigrazio­ne e di asilo. I leader Ue si sono impegnati a modificare il regolament­o di Dublino entro fine giugno. Ma le resistenze restano, soprattutt­o da parte dei Paesi dell’Est.

Effetto Trump

L’insediamen­to di Donald Trump alla Casa Bianca e il timore di un’America più isolazioni­sta potrebbero spingere a piccoli passi avanti nel progetto di difesa comune. Di esercito Ue per ora non si parla, preferendo la messa in comune delle risorse per gli investimen­ti nella difesa.

La minaccia del terrorismo potrebbe influire sulle scelte dell’elettorato e costringer­e la Ue a difficili scelte condivise. Se i tempi per un’unica agenzia di intelligen­ce non sono maturi, entro il 2017 è attesa la proposta di Bruxelles per rafforzare i poteri delle autorità doganali nella lotta contro il finanziame­nto alle attività terroristi­che. Così come le tensioni con la Russia potrebbero dare un impulso a misure per ridurre la dipendenza energetica.

Il giudizio sui conti italiani

A marzo, al di là delle celebrazio­ni previste a Roma per l’anniversar­io del Trattato, il governo italiano attende il verdetto di Bruxelles sulla legge di Bilancio 2017, rinviato lo scorso novembre in attesa del referendum costituzio­nale. Riuscirà l’Italia a ottenere un via libera e un nuovo margine sul deficit dello 0,4% del Pil per le spese legate a migranti e terremoto o sarà necessaria una manovra correttiva? Su questo fronte gli esperti sono divisi: secondo Marzinotto e Scarpetta nell’anno elettorale Bruxelles dovrebbe mostrarsi più morbida e dare l’ok; Milani invece non esclude una richiesta di aggiustame­nti.

Sarà, però, ancora Atene ad animare le riunioni dell’Eurogruppo con le verifiche periodiche del terzo piano di aiuti da 86 miliardi. La ristruttur­azione del debito è destinata a rimanere un tabù, ma potrebbe tornare d’ attualità esi discuterà del possibile ruolo del F mi nel programma.

L’anniversar­io del Trattato di Roma, infine, sarà l’occasione per proseguire l’esercizio introspett­ivo sulla governance europea a ventisette avviato a Bratislava lo scorso settembre, ma anche su una possibile maggio reintegraz­ione dell’area euro. «In primavera - conclude Marzinotto - è atteso un Libro bianco della Commission­e Ue sulla capacità di bilancio dell’Eurozona, primo embrione dell’Unione di bilancio». Poi saranno le capitali a conquistar­e la scena.

 ?? ISOLE24 ??
ISOLE24

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy