Tra le promesse del 2017: Ape, congedi e finanza in attesa di attuazione
Dalla finanza etica alla previdenza, dai bonus per le rette degli asili nido alla ormai ben nota Ape, nelle sue varie forme (sociale, aziendale o individuale volontaria): è parecchio lungo l’elenco delle disposizioni che sono formalmente in vigore dalla mezzanotte di ieri ma che devono tuttavia attendere, per diventare operative, un qualche provvedimento di attuazione o - in alcuni casi - una verifica con Bruxelles. Complessivamente, «Il Sole 24 Ore» ha contato 79 interventi necessari per dare efficacia alla legge 232 del 2016, ovvero la legge di Bilancio approvata come ultimo atto del governo Renzi. E di questi 79, ben 34 dovranno arrivare nei primi tre mesi, a un ritmo quindi - se i termini imposti dalla legge 232 saranno rispettati - di uno ogni tre giorni.
Vediamo però per temi quali sono le maggiori o le più attese novità normative ancora allo stato virtuale.
Pensioni
un contributo una tantum per l’acquisto di uno strumento nuovo, coerente con il corso di studi. Il contributo è pari al 65% del prezzo finale dello strumento, con un tetto massimo di 2.500 euro.
Sempre in queste prime settimane dell’anno è poi attesa la pubblicazione in «Gazzetta ufficiale» del decreto di Sanità ed Economia che rivede i «Lea», cioè i Livelli essenziali di assistenza: in pratica, la classificazione delle prestazioni e delle cure garantite dal servizio sanitario nazionale a tutti i cittadini, in via gratuita o dietro pagamento di un ticket. Questo provvedimento - si veda «Il Sole 24 Ore» del 21 novembre scorso - aggiorna i «Lea» dopo 15 anni dal loro varo e quindi rivede profondamente l’elenco delle patologie, quello delle terapie, nonché quello delle malattie rare.
Fisco
Molto nutrito, come da tradizione, l’elenco delle novità fiscali in stand-by. È in questa condizione la cedibilità del credito d’imposta, per gli interventi condominiali agevolati dall’ecobonus al 70-75% e dal sismabonus al 75-85%, ai fornitori che hanno eseguito i lavori o anche ad altri privati, «con la facoltà di successiva cessione del credito» (esclusi istituti di credito e intermediari finanziari). La novità è stata pensata per andare incontro alle persone con bassi redditi (incapienti), ma le modalità con cui tale cessione del credito potrà avvenire devono essere definite entro il 1° marzo da un provvedimento del direttore delle Entrate.
Anche l’agevolazione destinata alla finanza etica è in sospeso, ma questa volta per un doppio vincolo, ovvero un decreto del ministro dell’Economia (sentita la Banca d’Italia) e il limite europeo del de minimis. La legge 232 specifica infatti che l’agevolazione è riconosciuta nel rispetto dei limiti previsti dal «regolamento (Ue) 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all’applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti “de minimis”». L’innovazione consiste (consisterà) nell’esenzione dalle imposte sui redditi del 75% delle somme destinate a capitale proprio, da parte degli operatori di finanza etica e sostenibile , comprese le banche che conformano la propria attività ai principi indicati dalla norma.
In ultimo, una citazione per una novità molto attesa ma ancora tutta da decifrare: l’addio agli studi di settore, che con il periodo di imposta «in corso al 31 dicembre 2017» (così recita il Dl 193/2016, all’articolo 7-bis) non dovranno più avere effetto «al fine dell’accertamento dei tributi». Ma la rivoluzione deve attendere il decreto dell’Economia che individuerà gli «indici sintetici di affidabilità fiscale cui sono collegati livelli di premialità per i contribuenti più affidabili».