I montascale Vimec rientrano a Luzzara
pNella seconda metà del 2017 ritornerà a Luzzara, nei dintorni di Reggio Emilia, la parte manifatturiera della Vimec, pmi leader nella produzione di poltroncine, ascensori, servoscala e montascale per anziani, che si lascerà alle spalle l’esperienza cinese. A partire dal 2009 la società ha realizzato all’ombra del Dragone, grazie a una partnership con un’impresa locale, gli elementi della componentistica metalmeccanica. Le parti, poi, arrivavano in Italia per l’assemblaggio, la finitura e il collaudo finale dell’impianto.
Alla fine del 2016 la decisione di chiudere questa esperienza nel Far East, potenziando quello che finora era il piccolo nucleo produttivo di Luzzara, utilizzato per far fronte ai picchi delle commesse.
Sulla decisione ha pesato non poco il rapporto di cambio tra yuan e dollaro e il rafforzamento di quest’ultimo, «che ha fatto venire meno buona parte della convenienza - sottolinea Giuseppe Lupo, amministratore delegato della Vimec, che fa capo ai fondi di private equity Igi Sgr e Neip III -. Negli ultimi tempi i costi di produzione in Cina sono aumentati sia per quanto riguarda le retribuzioni sia per la parte legata al welfare».
A Luzzara si lavorerà secondo il modello della lean production, che per migliorare l’efficienza nella produzione ha bisogno di grandi volumi. I componenti base sono gli stessi per le quattro famiglie di modelli a cui, nei prossimi mesi, si aggiungerà un nuovo prodotto. I principali fornitori sono nel raggio di una decina di chilometri dal quartier generale della Vimec e la maggior efficienza ottenuta (per ora si stima un cauto +10%) permetterà di gestire meglio i picchi negli ordini con tempi di evasione più rapidi. In termini occupazionali il rientro della produzione porterà alla creazione di una decina di nuovi posti di lavoro.
La piccola impresa reggiana a oggi vanta una presenza commerciale in Spagna, Francia, Regno Unito e Polonia. Nei piani di espansione per il nuovo anno figurano l’inaugurazione di due filiali, una in Germania e l’altra in Russia, a Mosca. Dopo un 2016 archiviato con un giro d’affari di 48 milioni, come nel 2015, quest’anno i ricavi dovrebbero aumentare, superando i 50 milioni.