Ora serve innovazione ma senza esagerare
Èstato un anno di grandi innovazioni. E davanti abbiamo altri dodici mesi che si annuncianodavverointeressanti con tante auto nuove e, soprattutto, con l’alba di nuove tecnologie in arrivo. Ma andiamoci piano: se è ragionevole ritenere che l’auto nei prossimi cinque anni cambierà di più di quanto non sia cambiata negli ultimi 20 o 30, non lo è, invece, credere (o fare eccessivo affidamento) a quelle rivoluzioni impossibili, anzi, probabilmente, soloimmaginatedaqualchespregiudicato ufficio marketing.
Il 2016 è stato un anno di grande “eccitazione”, quella che gli anglosassoni chiamano “hype”, per l’auto che guida da sola. Un settore d’innovazione certo interessante e già ora assistiamo ai primi lampi di una rivoluzione tecnologica di vasta portata, ma non bisogna esagerare: ci saranno vetture “automatiche”, ma non robotiche e «senza guidatore» (almeno non in un ragionevole arco di tempo) e soprattutto non saranno realizzate da qualche azienda californiana e molto di moda che sviluppa app per la mobilità. L’auto è una cosa seria: impiega tecnologie sofisticate e consolidate e non è uno smartphone con un ciclo di vita di qualche mese. L’auto evolve con tempi più lenti, lo fa inesorabilmente e senza fughe in avanti.
Nel 2017 l’autonomous driving sarà ancora un tema cool e ci saranno sempre più vetture equipaggiate con sofisticati e quasi intelligenti sistemi di ausilio alla guida, ma di questo si tratta: di un aiuto al guidatore, non della sua sostituzione. Viviamo in un’epoca di grandi innovazioni, ma anche di esagerazioni, e qui si spazia dai droni per le consegne agli aerei a decollo verticale per risolvere i problemi del traffico in città. E mentre i guru dell’hi-tech pontificano su scenari improbabili, l’auto prosegue la sua corsa, anche quella verso l’elettrificazione. L’anno che sta per iniziare sarà, da questo punto di vista, molto importante, ma anche in questo caso è opportuno - parafrasando Lucio Battisti - non farsi preda di facili entusiasmi per tecnologie alla moda e rimanere con i piedi per terra.