L’esperto risponde
la possibilità di ammortizzarli? Qualora gli stessi costi non siano stati completati al 31 dicembre 2016, sarà possibile la capitalizzazione dei costi di sviluppo solo quando i lavori sono terminati, diversamente da quelli di ricerca spesabili nell’esercizio? Era necessario dividere da prima i costi di ricerca e sviluppo, anche qualora gli stessi non fossero terminati?
G.E. – CIVITANOVA MARCHE
Per chiarire i dubbi del lettore, occorre fare riferimento al Dlgs 139/2015, il quale modifica le regole per la capitalizzazione delle spese di ricerca e sviluppo. Per effetto delle modifiche normative, scompare la distinzione tra ricerca di base e ricerca applicata. Dal bilancio per il 2016 le spese di ricerca dovranno essere “spesate” a conto economico, senza più la possibilità della loro capitalizzazione. Ciò vale anche per le spese di ricerca capitalizzate in periodi precedenti. Per quanto, invece, concerne le spese di sviluppo, queste ultime potranno continuare a essere capitalizzate qualora abbiano utilità pluriennale, ossia in presenza di benefici che si manifestano per più esercizi. Inoltre, queste spese per poter essere capitalizzate dovranno: a) avere attinenza a specifici progetti; b) essere relative a un prodotto o a un processo chiaramente definito, identificabile e misurabile; c) essere riferite a un progetto realizzabile, cioè tecnicamente fattibile per il quale l’impresa possieda o possa disporre delle necessarie risorse finanziarie; d) essere recuperabili tramite i ricavi che si svilupperanno dall’applicazione del progetto. Al rispetto di queste condizioni, le spese di sviluppo potranno essere capitalizzate. L’ammortamento delle spese di sviluppo dovrà essere fatto non più in cinque anni, bensì in funzione della loro vita utile (stima del tempo di recupero dell’investimento); tutavia, ove questa non fosse determinabile in modo attendibile, il periodo di ammortamento non dovrà essere superiore a cinque anni. In mancanza di una disciplina transitoria, le spese per ricerca capitalizzate nel bilancio del 2015 dovevano essere eliminate il 1° gennaio 2016 e imputate al conto economico (per effetto di ciò, sarebbe stato più corretto non operare la capitalizzazione delle spese di ricerca nel 2015). In ogni caso si renderà opportuno fornire una chiara esposizione dei fatti in nota integrativa. In particolare, è opportuno che la nota integrativa dia conto della riclassificazione delle voci indicando, ove opportuno, la ripartizione tra costo storico e fondo ammortamento, con evidenziazione del valore netto contabile confluito in conto economico. Ove l’impatto sull’utile netto e sul patrimonio netto risulti significativo, sarà opportuno fornire anche un prospetto che evidenzi le ricadute dell’imputazione di tali costi sull’equilibrio economico e finanziario dell’impresa.
A cura di Massimo Ianni