Piazza Affari, rally con le banche
Lo spread in calo a 155 punti - L’euro cede ancora terreno e torna sotto 1,05 dollari
Milano apre il 2017 con la miglior performance tra le Borse europee (+1,73%), grazie alla corsa delle banche popolari. Dopo un’apertura incerta, i listini Ue hanno virato al rialzo con i dati brillanti dell’indice Pmi sulla manifattura Ue (Germania al top degli ultimi 35 mesi, Italia da giugno). A Piazza Affari vola Banco Bpm (+9% al debutto); strappano anche Ubi (+4,9%) e Bper (+4%) sulle ipotesi di uno slittamento delle acquisizioni delle good bank.
Sul mercato dei titoli di Stato, lo spread BTp-Bund cala a 155 punti (dai 161 di venerdì). Nei cambi l’euro cede ancora terreno a 1,047 contro il dollaro.
Piazza Affari, mini-rally con le banche È partito con il piede giusto il 2017 di Piazza Affari. Nella seduta di debutto dell’anno solare il listino milanese ha infatti messo a segno la migliore performance d’Europa, sostenuta dai titoli del settore finanziario. L’assenza di gran parte degli investitori dal mercato vista la concomitante chiusura per festività delle Borse asiatiche, di Londra, di Zurigo e di New York invita tuttavia a leggere con una certa prudenza il segnale lanciato, anche perché le incertezze e i temi di fondo che muovono i listini (di cui si parla in modo più approfondito nella pagina a fianco) restano più che mai vive.
Intanto occorre però registrare un rialzo dell’1,73% del Ftse Mib, che ha superato ieri Francoforte (+1,02%), Madrid (+0,71%) e Parigi (+0,41%) per quello che i Europa è il miglior avvio d’anno dal 2013. E se a livello continentale gli acquisti degli investitori hanno preso vigore in scia ai dati migliori delle attese sul settore manifatturiero (l’indice Pmi dei direttori degli acquisti ha toccato a dicembre il massimo da quasi 3 anni a 55,6 punti), non c’è dubbio che a Milano la parte del leone l’abbiano giocata le banche, quelle stesse banche protagoniste del resto di un sensibile recupero nel mese di dicembre.
Mentre sul salvataggio di Mps la situazione resta i n continuo divenire ( e il titolo senese sospeso dagli scambi) il mercato ha deciso di premiare il nuovo Banco Bpm con un rialzo del 9,08% al debutto post fusione di quello che di fatto è diventato il terzo gruppo del credito italiano per attivi. A ruota si sono mosse bene anche Ubi (+4,91%) e Bper (+4,15%), seguendo le indiscrezioni su un possibile slittamento dell’acquisizione delle good bank nate dal salvataggio delle quattro banche in crisi, mentre tra le «big» UniCredit (+ 2,56%) ha fatto meglio di Intesa Sanpaolo (+ 0,91%).
Alla fine della giornata il rialzo è però stato corale e ha interessato tutte le blue chip milanesi, con particolare riguardo per Saipem e Buzzi Unicem (+4,5% entrambe). Da ricordare poi l’esordio sul Ftse Mib di Brembo nel posto lasciato vacante a seguito della fusione fra le due popolari: il titolo dell’azienda bergamasca ha registrato un nuovo record storico a 60 euro (+4,35%).
Fca (+ 3,35%) si è avvantaggiata al pari delle concorrenti del settore auto europeo in vista dei dati sulle immatricolazioni auto di dicembre e di quelli conclusivi del 2016, anno chiuso dall’azienda torinese con un aumento delle vendite del 18,4% in Italia come si è visto dalle cifre pubblicate dopo la chiusura. Al di fuori dei titoli a maggior capitalizzazione resta invece da segnalare il nuovo balzo di Mondadori (+ 9,3% ieri e + 24% nelle ultime cinque sedute), senza che gli analisti finanziari rilevino però particolari motivazioni a giustificazione di simili movimenti.
Tornando ai dati brillanti sugli indici manifatturieri europei ( che in Germania sono saliti fino a 55,6 punti raggiungendo i livelli del gennaio 2014, mentre in Italia hanno toccato i massimi dallo scorso giugno a quota 53,2), occorre osservare che non sono serviti a dare forza all’euro. In una giornata contraddistinta ovviamente da volumi piuttosto ridotti per via del carattere semi- festivo, il dollaro ha anzi ripreso la rincorsa bruscamente interrotta nella notte di venerdì scorso con uno di quegli improvvisi flash crash che gli analisti addebitano allo scattare in contemporanea di ordini automatici e ha costretto di nuovo l’euro sotto quota 1,05.
ESORDIO IN RIALZO Francoforte termina a +1%, Madrid a +0,7% e Parigi a +0,4%. Per l’ Europa è il migliore avvio d’anno dal 2013. Chiuse Londra e New York