Pmi di Varese batte la Bayer
Sentenza della Cassazione
pI composti chimici – quelli che servono a preparare, ad esempio, i farmaci – sono brevettabili? E quali caratteristiche devono avere per meritarsi il “patent”? Il tema è da sempre controverso.
Pochi giorni fa lo ha ripreso la Cassazione che, con la sentenza 24658/2016, ha dato, sul punto, ragione alla Industriale Chimica srl contro Bayer per un brevetto europeo riguardante di drospirenone.
Oltre 10 anni fa, la Industriale Chimica di Varese aveva fatto ricorso al Tribunale di Torino per vedere annullata la “frazione italiana” di un brevetto europeo di Bayer che riguardava la produzione di “drospirenone” tramite un processo a due stadi. Il brevetto prevedeva una tutela sia delle specifiche Bayer per ottenere il drospirenone, sia una tutela sulla sostanza intermedia per produrlo, cioè l’Idrox. Il ricorso della società di Varese era, appunto, contro questo secon do aspetto.
La Corte di Cassazione ha ulteriormente riconfermato l’orientamento espresso dal Tribunale di Torino, e quindi respinto la richiesta di brevettabilità della “frazione italiana” del brevetto di Bayer.
La Corte ha affermato che «L’intermedio, pertanto, quand’anche descritto e rivendicato come prodotto, resta parte integrante di un’invenzione di procedimento e come tale è tutelabile sempre e soltanto in quanto articolazione del procedimento brevettato», e che la Corte d’Appello avrebbe correttamente ritenuto che «i caratteri di originalità, altezza inventiva ed utilizzabilità industriale di Idrox coincidessero con quelli del procedimento oggetto di brevetto, per l’appunto incentrato sulla produzione di drospirenone attraverso Idrox: diverso sa- rebbe stato in altri termini il discorso se l’Idrox avesse potuto essere impiegato non solo nel processo di produzione del drospirenone, ma anche di altri prodotti finali». Per la legge, un intermedio chimico è brevettabile se è nuovo, altamente innovativo e ha un’utilità industriale.
L’Idrox, per i giudici, non è separatamente brevettabile perchè non ci si fa nient’altro che non il drospirenone. O come dice la Cassazione in quanto «non risulta […] avere di per sé una funzione autonoma e un’utilità concettualmente separabile dal procedimento di sintesi che conduce alla produzione di drospirenone».
In questo quadro, i prodotti in-
PARERE CONTROVERSO L’elemento intermedio, depositato in Europa dal colosso tedesco, non è soggetto alla tutela per altre lavorazioni
termedi che servono ad elaborare un solo prodotto finito sono “tutelabili” solo nel quadro del processo di produzione complessivo che conduce al prodotto finale. Un’interpretazione che, comunque, sembra introdurre una discriminazione tra gli intermedi chimici, mentre,anche all’estero, la dottrina prevalentemente sostiene la loro brevettabilità in sè.
Nonostante l’Idrox non possa essere oggetti di autonoma brevettazione, la Cassazione ha infine sanzionato, però, anche Industriale Chimica per contraffazione, dato che l’elemento intermedio è in ogni caso tutelato nel perimetro di quel brevetto europeo complessivo del prodotto finito che è stato pienamente riconosciuto.