Corsa ai contributi della Sabatini-ter
In una sola settimana dalla proroga della misura, prenotato il 40% delle risorse disponibili Il bonus va chiesto contestualmente alla domanda di finanziamento
pÈ bastata poco più di una settimana, perché le istanze per il contributo della nuova legge Sabatini - cosiddetta Sabatiniter - assorbissero circa il 40% delle nuove risorse rese disponibili dalla legge di Bilancio. Non è un caso. L’appeal che l’agevolazione esercita sulle imprese è sintomatico della sua funzionalità rispetto all’obiettivo di rinnovare l’apparato produttivo, magari con un’attenzione particolare al suo impatto tecnologico.
La legge 232/2016 ha, infatti, dato un preciso orientamento all’incentivo nella direzione di Industria 4.0, destinando il 20% delle risorse al sostegno degli investimenti finalizzati alla transizione del sistema produttivo nazionale verso la manifattura digitale e l’incremento dell’innovazione e dell’effici enza del sistema i mprenditoriale, anche tramite l’innovazione di processo o di prodotto.
Nuova iniezione di fondi
C’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per richiedere il contributo del ministero dello Sviluppo economico, visto che la Finanziaria ha prorogato a tale data il termine iniziale di scadenza, fissato al 31 dicembre 2016.
Per nulla povero lo stanziamento di fondi disponibili, atteso che la misura può contare su 28 milioni di euro per l’anno 2017, 84 milioni di euro per l’anno 2018, 112 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2021, 84 milioni di euro per l’anno 2022 e 28 milioni di euro per l’anno 2023. Insomma, ben 560 milioni di euro, che fanno gola ad un sistema imprenditoriale ancora non definitivamente uscito dalla crisi.
Sportello aperto
Chi è interessato al contributo deve presentare, a mezzo pec, utilizzando l’apposito modulo di domanda firmato digitalmente, alla banca o all’intermediario finanziario, insieme alla richiesta di finanziamento, la domanda per ottenere il contributo ministeriale, certificando il possesso dei requisiti di legge e l’aderenza degli investimenti alle sue previsioni. Dopo l’adozione della delibera di finanziamento da parte della banca, il Mise provvede alla concessione del contributo e a darne comunicazione all’impresa.
Il contributo riconosciuto è pari all’interesse calcolato, in via convenzionale, al tasso del 2,75% su un finanziamento di cinque anni e d’importo equivalente a quello concesso da una banca o da un intermediario finanziario aderente alla convenzione con la Cassa depositi e prestiti.
L’importo dell’investimento non può essere i nferiore a 20mila euro e non superiore a 2 milioni, anche se frazionato in più iniziative di acquisto, per ciascuna impresa beneficiaria.
Industria 4.0
Quanto agli investimenti riconducibili a Industria 4.0, la legge di Bilancio ha riconosciuto uno spread di contributo del 30% rispetto a quello ordinario. Tuttavia, sarà un provvedimento del direttore generale per gli incentivi alle imprese del ministero dello Sviluppo economico a definire i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione che possono accedere alla maggiorazione del contributo a valere sulla riserva del 20 per cento.
I numeri
Quanto sia forte il richiamo della Sabatini sulle imprese è evidente dalle statistiche periodicamente messe a disposizione dal ministero. A dicembre scorso (ma lo stop alle domande è stato dato già a settembre), sono state ben 387.541.657 di euro le risorse erogate dall’ottobre 2015, su un monte di finanziamenti elargiti di 5.021.683.433 di euro. Sono state 19.701 le domande istruite positivamente. Di queste, circa il 48% ha interessato le piccole imprese e un 28% le micro.
Lascia però sorpresi il dato statistico sulla distribuzione territoriale. Il 76% delle domande agevolate proviene dal Nord della Penisola, e solo il 24% dal Centro-Sud e le Isole. Insomma, a dispetto di un Mezzogiorno sempre in cerca di risorse, è l’area più industrializzata del Paese che si aggiudica la maggior parte dei fondi, con in testa Lombardia e Veneto.
È il settore manifatturiero che primeggia nell’aggiudicazione del contributo. In questo senso, quindi, va letto positivamente l’allargamento del plafond costituito presso la Cassa depositi e prestiti, destinato all’erogazione dei finanziamenti da parte delle banche e società di leasing convenzionate, incrementato di ulteriori 7 miliardi di euro.
LA NOVITÀ Maggiorazione del 30% dell’incentivo per i progetti legati a Industria 4.0 Premiata l’innovazione e la manifattura digitale