La risposta alla sfida cinese sulle lenti
Dall’Asia arr ivano gruppi che contano anche l’80% del fatturato in export tra Usa, Canada e Europa
pLa mossa annunciata ieri è una win-win situation per i due gruppi coinvolti. Con l’aggregazione fra le due realtà, da una parte Luxottica risparmierà in investimenti nel settore lenti per completare verticalmente la filiera, dall’altra Essilor ha colmato la ecessità di crescere nell’area occhiali da sole e montature. I due gruppi avrebbero dovuto, infatti, cercare strade nuove per continuare a competere a livello globale. Ora uniranno le forze anche nella ricerca e sviluppo per rimanere i numeri uno.
Sul fronte Luxottica l’incognita per il futuro è la gestione dei grandi marchi del lusso: «Ci si deve attendere che i marchi importanti del lusso dei gruppi Kering e Lvmh facciano joint venture con produttori specifici e questo avrebbe potuto creare per Luxottica potenziali problemi nel medio periodo in questo campo. Ora il nuovo gruppo si focalizzerà su quello che ha, rimanendo leader con buon balance sheet per comprare al limite altri marchi e ampliare la distribuzione online», sottolinea Gianluca Pacini di Intesa Sanpaolo.
Solo nell’autunno scorso, poi, gli analisti di Exane BnpParibas osservavano che «la concorrenza tra questi due giganti (Luxottica e Essilor) sta registrando un’escalation dovuta alla convergenza fra i comparti di lenti, la produzione di montature e la rete di vendita al dettaglio. Da una parte Luxottica tenta sempre più spesso incur- sioni nel mercato delle lenti, dall’altra Essilor sta entrando nel mercato delle montature e nell’acquisizione di rivenditori di occhiali on-line».
A questo si aggiunge una concorrenza sempre più pressante che arriva dalla Cina, in particolare dal distretto di Wenzhou dove diverse realtà stanno crescendo con esportazioni che arrivano anche all’80% dei loro ricavi e coprono tutto il range del mercato dalle lenti agli occhiali da vista, dagli occhiali da sole a quelli realizzati per brand internazionali. Sunway Eyewear, fondata nel 2006, ad esempio si vanta di aver passato il vaglio di società del calibro di Disney, Target, Kohl’s, Kmart e Sears. I mercati di sbocco? Stati Uni- ti, Canada e Europa.
Proprio per questo gli analisti hanno giudicato positivamente l’operazione. «Crediamo che l’integrazione verticale permetterà al nuovo gruppo di registrare una crescita e una profittabilità superiore al mercato nel medio periodo, con benefici particolari sul mercato statunitense dove Luxottica e Essilor sono i primi due player nella distribuzione del settore ottico» scrivono gli analisti di Goldman Sachs, mentre secondo Credit Suisse l’operazione è quella che «ha maggior sensodal momento che coinvolge le due società più grandi nell’occhialeria con esperienze differenti nella catena di valore ».