Decreto Sud ad ampio raggio
Testo oggi alla Camera, emendamenti fino al 23 gennaio: possibili 600 milioni annui per il nuovo credito d’imposta Tra le novità il bonus investimenti rafforzato e lo screening sui Patti territoriali
pDa un decreto con qualche misura tampone a un provvedimento più organico per provare a sostenere l’economia del Mezzogiorno. Un vertice tra il ministro della Coesione territoriale Claudio De Vincenti e il presidente della commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia ha iniziato a definire il perimetro di lavoro ed è emersa anche la possibilità di estendere il raggio d’azione del decreto legge 243/2016 - “Interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale” - che proprio oggi inizia il suo iter in Parlamento.
C’è una linea più coraggiosa, volta a integrazioni di respiro, e una più cauta. Ma appare chiaro che le singole misure con relativi limitati stanziamenti su Ilva, aree di Taranto e Gioia Tauro, depurazione delle acque reflue, G7 di Taormina e Scuola Europea di Brindisi non consentono da sole di giustificare l’enfasi con la quale il nuovo governo Gentiloni ha riproposto il Mezzogiorno come tema prioritario in agenda. Ecco dunque il rilancio di temi più trasversali attraverso la conversione in legge del decreto, a partire mente decisivo per l’esito del referendum costituzionale dello scorso dicembre, sta diventando una chiave di volta politica. Anche i segnali di rivitalizzazione del tessuto economico, iniziati nel 2015, vanno letti con estrema cautela alla luce di un bilancio complessivo della crisi che ha ampliato le distanze con il Centro-Nord, consegnando alle statistiche 330mila occupati in meno rispetto al 2007 e quasi un giovane su due a rischio povertà.
Per questo l’esame del decreto che inizia oggi attiverà di certo una sensibilità maggiore rispetto ad analoghi provvedimenti del passato. Il termine per la presentazione degli emendamenti in commissione Bilancio è fissato per il 23 gennaio, nel frattempo si parte con le audizioni.
Oggi tocca ad Assoporti e Svimez. Domani sarà la volta del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti chiamato soprattutto ad esprimersi sul piano ambientale per l’Ilva. Saranno ascoltati, tra gli altri, anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone.