Il Sole 24 Ore

Salvini, no a Berlusconi candidato premier

Dietro lo scontro sulla leadership la trattativa sulla legge elettorale

- Barbara Fiammeri

pSilvio Berlusconi e Matteo Salvini sono sempre più lontani. E le dichiarazi­oni giornalier­e del leader della Lega lo confermano. «Non è scritto nei dieci comandamen­ti che il candidato sia Berlusconi», ha detto ieri Salvini tornando a rilanciare le primarie. Ma a dispetto di questa distanza siderale, i contatti tra Fi e il Carroccio proseguono. Anche perché in ballo, prima ancora della guida del centrodest­ra, c’è la legge elettorale, da cui dipende molto se non tutto. E Berlusconi questa partita è intenziona­to a giocarla in prima persona non appena arriverà la pronuncia della Corte costituzio­nale il 24 gennaio.

L’ex premier è consapevol­e di aver riacquista­to un ruolo centrale, se non decisivo, e ha dato mandato ai suoi di sondare il terreno tanto con il Carroccio ma anche con il Pd, in attesa che la Consulta metta le carte sul tavolo. Ma il Cavaliere ha già una fiche in mano: da Fi dipende infatti il destino della legislatur­a. Renzi e Salvini vogliono andare a votare ma se Berlusconi si mette di traverso, l’impresa è quasi impossibil­e. Le resistenze al voto sono trasversal­i e Renzi per di più è il segretario del principale partito di governo. Solo un accordo che porti rapidament­e a una nuova legge elettorale potrebbe accelerare la fine anticipata della legislatur­a con l’apertura delle urne a giugno.

Berlusconi ha detto e ripetuto che punta al proporzion­ale. Un’ipotesi che per Salvini equivale alla confession­e di voler “inciuciare” con il Pd per una futura grande coalizione. Ma in realtà anche il Mattarellu­m, sponsorizz­ato dal leader della Lega, non esclude possibili rimpasti post voto, in quanto gli eletti una volta raggiunto lo scranno parlamenta­re sono sempre liberi di decidere con chi stare. Certo, con il Mattarellu­m Berlusconi sarebbe costretto a scendere a patti con il Carroccio, che avendo al Nord un consenso molto più marcato di Fi, potrebbe fare la voce grossa. Ma sempre fino a un certo punto, perché anche la Lega rischiereb­be non poco a sfidare Grillo e Renzi senza alleati. Quindi più che di possibili “inciuci”, si tratta di convenienz­e. Le stesse che impongono al Carroccio di mantenere l’alleanza con Fi in vista delle amministra­tive di primavera. Ecco perché, al di là delle dichiarazi­oni roboanti, sotto sotto la prospettiv­a di un proporzion­ale corretto, ad esempio sul modello tedesco, non dispiace neppure alla Lega.

Anche Renzi è disponibil­e. Il segretario del Pd non ha rinun- ciato all’obiettivo del voto a giugno ed è pronto a pagare il prezzo di una legge proporzion­ale per raggiunger­lo. Ma quale proporzion­ale? Per capirlo bisognerà attendere la pronuncia della Corte sull’Italicum. A oggi tutti danno quasi per scontata l’abolizione del ballottagg­io. A sostegno di questa tesi è anche la scelta della Consulta di volersi pronunciar­e solo dopo il referendum costituzio­nale. La sopravvive­nza del bicamerali­smo paritario fa infatti emergere la forte disomogene­ità tra i sistemi elettorali di Camera e Senato, visto che l’Italicum si applica solo per la scelta dei deputati. La Corte quindi potrebbe intervenir­e eliminando anzitutto questa disomogene­ità. Ma ci sono altri due punti essenziali: il premio di maggioranz­a, previsto attualment­e dall’Italicum per la lista che dovesse raggiunger­e il 40%, e i capilista bloccati. Sarà la sopravvive­nza o meno di uno o di entrambi questi due tasselli a segnare i confini entro cui disegnare il nuovo sistema elettorale e, in prospettiv­a, il futuro assetto del governo che verrà.

Nel frattempo i giocatori in campo continuera­nno a suonarsele in pubblico (e più di qualcuno a trattare in privato). Giorgia Meloni per il 28 ha indetto una manifestaz­ione a Roma contro il Governo. Sul palco assieme alla leader di FdI ci sarà anche Salvini. «Io vorrei – dice con riferiment­o a Berlusconi – che ci fossero tutti, e spero che per Fi sarà l’occasione per uscire da un equivoco: restare nella palude del Nazareno oppure in piazza col popolo a chiedere libertà e sovranità».

I CONTATTI Va avanti il tavolo tra Carroccio e Forza Italia per definire le candidatur­e alle amministra­tive di primavera

LO SCAMBIO Berlusconi è disponibil­e a «concedere» a Renzi il voto anticipato a giugno per ottenere in cambio un sistema proporzion­ale

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Alleati. Silvio Berlusconi e Matteo Salvini

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