Massad ex numero uno della Borsa Usa Cftc Brexit e i rischi della deregulation
pSmantellare le regole create per rendere più stabili e sicuri i mercati finanziari dopo la crisi dei subprime può creare le premesse per una nuova crisi sistemica. E Brexit può essere una di queste premesse. Nel suo primo discorso pubblico dopo le dimissioni, annunciate lo scorso 3 gennaio da Chairman del Commodity Futures Trading Commission (CFTC), la Borsa statunitense dove vengono scambia- ti miliardi di contratti swap e derivati, Timothy Massad ha messo in guardia dai rischi di una nuova deregulation finanziaria. Non è una caso che sue le dimissioni siano arrivate a pochi giorni dall’insediamento della nuova presidenza Trump, il quale in campagna elettorale ha ripetuto di volere riformare se non addirittura smantellare la Dodd-Frank, le riforme adottate dall’amministrazione Obama per rispondere alla crisi finanziaria di otto anni fa. Sotto l’amministrazione Obama aveva lavorato al ministero del Tesoro e al programma Tarp a sostegno delle banche durante la crisi.
Parlando alla London School of Economics, Massad ha ricordato come quella riforma abbia consentito, tra l’altro, la regolamentazione dei contratti derivati e swap, scambiati al CFTC, epicentro di quel terremoto che dagli Stati Uniti si propagò in Europa e nel resto del mondo, contratti che oggi sono trattati su piattaforme elettroniche e non più Over the counter e regolati dal sistema della clearing house. «Abbiamo migliorato la trasparenza di questo mercato. Le transazioni oggi sono tracciate all'80% rispetto al 15% del 2007», ha sottolineato Massad. Lo stesso è stato fatto a Londra, in Europa e in generale dai paesi del G20 «dove si è lavorato cercando di cooperare e armonizzare le regole, standardizzare i dati e i contratti».
Il rafforzamento del capitale e della liquidità delle banche, l’attenzione allo shadow banking, gli strumenti per evitare le crisi sistemiche senza utilizzare fondi pubblici sono solo alcuni dei campi su cui Usa ed Europa in questi anni hanno lavorato fianco a fianco.
Regole spesso criticate perché ritenute eccessivamente rigide e troppo costose per il sistema finanziario che ha trovato il modo di evitarle, spesso spostando le transazioni verso mercati meno regolamentati. Il rischio di vedere smantellare queste regole c’è, ammette Massad «tuttavia bisogna riconoscere che proprio queste regole hanno contribuito alla ripresa economica e a ridare fiducia ai mercati finanziari».
Massad punta il dito verso gli ultimi cambiamenti politici negli Usa e in Inghilterra che potrebbero mettere in discussione l'impianto di regole finora costruito. Come nel caso della Brexit: «Se Londra deciderà di intraprendere la strada della deregulation finanziaria per attrarre più business e rendere competitiva la sua piazza finanziaria – ha aggiunto - questo può creare instabilità finanziaria, un rischio che può essere evitato solo attraverso la cooperazione e l'implementazione delle regole finora adottate».