«Motore dell’anno» nel mirino Epa
Motore dell’anno 2014, 2015 e 2016 per la prestigiosa società americana Wardsauto. Il motore diesel V6 3 litri della Fca finito nel mirino dell’Epa - l’agenzia americana per l’ambiente -, montato sul pick up Ram 1500 e sulla Jeep Grand Cherokee, ha una carriera di successi sia di critica che di pubblico: come spiega il bilancio 2015 di Fca Italy (la ex Fiat Auto), «la produzione del motore 3.0L V6 per il Ram 1500 si è incrementata significativamente», in quanto il propulsore «ha riscontrato grande successo per i consumi ridotti e la bassa rumorosità». Fra i 10 motori migliori del 2014 ce n’era un altro del gruppo Fca: il motore elettrico sviluppato negli Usa per la 500 a batterie venduta in California.
Per quanto riguarda il 3 litri diesel, nella loro valutazione - basata sulla versione per il Ram 1500 - i giudici di WardsAuto descrivevano il motore come «silenzioso, robusto e fluido come i diesel da auto di lusso» e sottolineavano che «grazie alla tecnologia avanzata di controllo delle emissioni il suo scarico è ultra-pulito, rendendo possibile la vendita in tutti i 50 Stati» (a differenza dei casi in cui le norme californiane sono troppo severe per alcuni veicoli).
Nella sua “notifica di violazione” emessa la settimana scorsa, l’Epa scrive che Fca «ha installato e non comunicato all'Epa un software di ge- stione delle emissioni nei modelli degli anni 2014, 2015 and 2016 di Jeep Grand Cherokee and Dodge Ram 1500 con motori 3 litri diesel venduti negli Usa». Secondo l’agenzia il software che governa la centralina prodotta dalla tedesca Bosch permette in determinate condizioni livelli aumentati di emissioni di NOx (ossidi di azoto). Fca ha respinto tutte le accuse.
Nei mesi scorsi è stata depositata contro i veicoli equipaggiati con questo motore una class action negli Usa, e una è spuntata ieri anche in Canada, promossa dallo studio legale britannico Siskinds.
Il diesel premiato e contestato è prodotto dalla Vm di Cento (FE), attualmente controllata al 100% dal gruppo Fiat Chrysler; è anzi di gran lunga il prodotto principale della fabbrica romagnola, che dà lavoro a circa 1.300 dipendenti. L’impianto ha già fatto cassa integrazione nel 2016, in parte per l’impatto del dieselgate Vw; i sindacati sono ora comprensibilmente preoccupati per le possibili ripercussioni del caso americano: «Chiederemo al più presto un incontro con l’azienda» dice Michele De Palma, coordinatore nazionale Fca per la Fiom.
LA SITUAZIONE Class action in Canada Alla Vm Motori, che produce il propulsore, sindacati preoccupati per l’impatto sullo stabilimento