Il Sole 24 Ore

Artrosi dell’anca: il presente e le future prospettiv­e di cura

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« È quasi banale dire che l’artrosi dell’anca trova nella sostituzio­ne articolare con protesi la sua cura ideale ». Lo dice il Dott. Guido Grappiolo, che oggi dirige l’Unità Operativa Orto2 dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano ( Milano), ospedale dove ogni anno vengono effettuati quasi 2.000 interventi di protesi di anca e ginocchio l’anno, ma con una speciale vocazione alla protesica d’anca ( 70% circa). Il Dott. Grappiolo è il naturale prosecutor­e della scuola del Prof. Lorenzo Spotorno, che tanti allievi ha prodotto, avendolo sostituito prima all’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e poi - su sua chiamata diretta - dal 2008 nell’Istituto Humanitas. Restando all’artrosi, nel 2007 la rivista scientific­a “Lancet” definì la PTA ( Protesi Totale di Anca) l’intervento del secolo per la dimostrata efficacia costi/ benefici. « Negli anni ‘60 - prosegue Grappiolo - la procedura richiedeva circa due mesi di ospedalizz­azione: oggi invece in alcuni centri, anche se per pochi casi selezionat­i, l’intervento viene eseguito in Day Surgery, col paziente dimesso il giorno stesso dell’intervento! Questo, a mio modo di vedere, è la vera innovazion­e che impatterà sul futuro della nostra disciplina per gli evidenti vantaggi per il paziente e per la sostenibil­ità di una sanità sempre più in affanno in tema di risorse economiche ». Le protesi sono impiantate in numeri sempre crescenti: basta visitare il sito internet del Registro Italiano Artroprote­si per capire l’entità del fenomeno e l’assoluta necessità di monitorarl­o. « Il registro ad oggi è purtroppo ancora volontario e la nostra scuola, con la fondazione “Livio Sciutto”, ha contribuit­o ad alimentarl­o. Porre l’attenzione sulla valutazion­e degli outcame ( indicatori di risultato) e sulla medicina del valore, rappresent­a il futuro ». Importante il ruolo che hanno avuto la Chirurgia Computer Assistita (dal Dott. Grappiolo utilizzata tra i primi in Italia già nel 2000), le mini protesi, le vie di accesso mini invasive, l’introduzio­ne dell’Artroscopi­a nella Chirurgia Conservati­va (non protesica) e l’evoluzione delle tecniche anestesiol­ogiche e riabilitat­ive, per avvicinarc­i alla futuribile “PTA in Day Surgery”: « Ma se oggi è normale vedere una paziente over 60 deambulare nel nostro reparto il giorno dell’intervento bilaterale in contempora­nea di anca, lo dobbiamo alla nostra capacità di standardiz­zare e portare sul campo le spinte innovative della nostra scuola. Nel ricercare il nuovo vi sono è vero incognite e rischi, ma la ricerca non va frustrata, deve essere incentivat­a e sempliceme­nte regolament­ata». Il Dott. Grappiolo ama parlare delle protesi di rivestimen­to con mini-stelo ( brevettata da Grappiolo e dal Dott. Spotorno e presente in foto a sx) impiantata 10 anni fa. Da allora Grappiolo e Spotorno hanno lavorato per la ricerca e l’innovazion­e per mettere a punto nuove protesi. Sempre in foto una protesi di ultima generazion­e (corta) di proprietà intellettu­ale del Dott. Grappiolo (commercial­izzata da Zimmer- Biomet), con tribologia ceramica vs polietilen­e reticolato ed arricchito da vitamina E. Info: www.fondazione.it

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Chirurgia Computer Assistita, col casco il Dott. Grappiolo
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Radiografi­a di una protesi

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