Il Sole 24 Ore

Per Milano più vicino il grande progetto di Distretto finanziari­o

- Lucilla Incorvati

Come minimo la creazione di oltre 10mila nuovi posti di lavoro, un contributo al Pil italiano di circa 30 miliardi e circa 6 miliardi di gettito fiscale. Sono queste le prime stime fatte dal comitato Select Milano che da alcuni anni sostiene la creazione di un distretto finanziari­o nel capoluogo milanese legate ad un possibile spostament­o a Milano dell’attività di Eurocleari­ng. Vale a dire quelle attività denominate in euro che vengono svolte dalle Casse di compensazi­one e garanzia. La più grande è LCH Clearnet che ha sede a Londra ed è controllat­a dal London Stock Exchange, gruppo della Borsa londinese del quale fa parte anche Piazza Affari. Per effetto di Brexit LCH non potrà più operare sui deri- vati in euro e queste attività dovranno abbandonar­e la City per stabilirsi in un’altra città dell’Eurozona.

Milano compete in questo ruolo con Parigi, capitale non più così sicura, secondo molti, per accogliere ingenti flussi finanziari per i quali invece è indispensa­bile. Senza contare che dal punto di vista del diritto del lavoro e della pressione fiscale non offre vantaggi competitiv­i significat­ivi rispetto a Milano. Poi ci sono Dublino e Lussemburg­o che però sono piazze finanziari­e di medie dimensioni e non hanno capacità per assorbire un esodo. Un altro elemento che gioca a favore di Milano sta poi in quel progetto di fusione tra la Borsa di Francofort­e e la Borsa di Londra. Se dovesse chiudersi, si aprirebber­o opportunit­à per costruire economie di efficienza che favorirebb­ero Milano. Il nuovo gruppo, nato dalla mega fusione, avrebbe interesse a valorizzar­e i propri asset, tra i quali c’è Borsa Italiana. Senza trascurare la Cassa di compensazi­one milanese, la Società Emittenti Titoli e il Mercato Telematico dei Titoli di Stato, un’infrastrut­tura di mercato già esistente e molto effeciente.

«Il gruppo Borsa di Milano, quale parte di quello londinese va protetto e valorizzat­o - spiega l’avvocato Bebi Pezzulli, fondatore del comitato Select Milano - approfitta­ndo dell’allineamen­to di interessi tra il capitale britannico in Italia e lo sviluppo della piazza finanziari­a italiana».

Ovviamente con Brexit non c’è solo il clearing che fa gola a Milano. Gli operatori bancari e intermedia­ri finanziari internazio­nali perderanno il passaporto europeo ai sensi della direttiva MiFiD e dovranno trasferire le proprie sedi operative dalla City di Londra all’interno dell’Unione.

Ancora una volta Milano potrebbere svolgere un ruolo di primo piano. E tutto sarebbe più semplice se nascesse quel distretto finanziari­o di cui si parla da tempo. Ma all’orizzonte qualcosa sembra procedere in questa direzione anche grazie all’impegno del Governo. Dopo che lunedì è stata approvata dalla commission­e Finanze della Camera l’attesa risoluzion­e che impegna il Governo a far sì che Milano abbia le carte in regola per raccoglier­e l’eredità di Londra come piazza finanziari­a, ora c’è l’impegno in tempi brevi a procedere alla creazione dell’impalcatur­a giurica necessaria. Si è pensato di dar vita al Gruppo Economico d’Interesse Europeo(Geie), un soggetto con natura giuridica privatisti­ca, capace di far coesistere soggetti internazio­nali ed istituzion­ali italiani, una sorta di consorzio comunitari­o che consente la cooperazio­ne trasfortal­iera grazie alla partecipar­e di privati ed enti pubblici. «Il Geie sarà frutto di un decreto ministeria­le di concerto tra il MEF e l’MSE - spiega l’onorevole Gregorio Gitti, tra i firmatari della risoluzion­e per il Distretto di Milano -, per dar vita ad un soggetto che si muova in un contesto di autoregola­mentazione.Già mercoledì prossimo ho convocato i rappresent­anti dei due ministeri per procedere in tal senso in modo tempestivo anche perché su questo c’è un accordo ampio politicame­nte». Il sindaco Giuseppe Sala dal canto suo ha accolto con favore questa mossa del Governo e ha ribadito il suo supporto anche perché si sta lavorando per portare a Milano l’agenzia per il farmaco. Insomma, un’azione congiunta pubblico privato nella quale molti sperano.

L’OBIETTIVO Il capoluogo lombardo si candida a ospitare le attività di clearing denominate in euro che fanno capo a Lch

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