Burger King cresce nelle stazioni
I punti vendita negli scali ferroviari di Bologna, Napoli e Verona sono passati nell’orbita della multinazionale Usa
Burger King Italia doppia la boa dei 150 ristoranti e si accinge ad inaugurare tre negozi nelle stazioni ferroviarie di Bologna, Napoli e Verona.
«Sono tre ristoranti chiave per noi - esordisce Joaquìn Salvo Puebla, general manager di BK restaurants Italia -. Dopo la scadenza del contratto con McDonald’s i gestori hanno deciso di entrare nella famiglia Burger King. Si tratta di tre location di grandissimo traffico, visibilità e, ovviamente, di grandi vendite».
Il negozio di Bologna sarà inaugurato il 24 gennaio e gli altri due entro il prossimo giugno. Oggi la rete commerciale conta anche su 21 punti vendita in affiliazione con Autogrill.
Puebla conferma il piano di sviluppo della catena americana e il ruolino di marcia. «Contiamo di aprire dai 20 ai 30 ristoranti l’anno - sottolinea il manager 36enne - e di arrivare a quota 300 entro il 2020».
Il brand Burger King è di proprietà di Restaurant Brands International (quotata alla Borsa di New York), una delle più grandi aziende del mondo della ristorazione con circa 23 miliardi di dollari di vendite e 18mila ristoranti in 100 paesi.
Una grande società ma che in Italia sconta una bassa visibilità. Perchè? «La risposta sta nella dimensione del nostro principale competitor, McDonald’s, e di Burger King Italia - risponde Puebla -. Loro hanno 500 ristoranti e una potenza di fuoco che consente di stare in televisione 52 settimane l’anno. Noi stiamo migliorando progressivamente ma siamo ancora a 14 settimane. Tuttavia aumentando la nostra rete commerciale potremo migliorare anche la presenza sui principali media».
Un’operazione non facile con una concorrenza (Kfc, Roadhou- se, Old wild west, Domino’s Pizza) sempre più aggressiva. Pensate al servizio al tavolo o al caffè? «Non c’interessano - risponde Puebla - preferiamo puntare sulla qualità dei nostri prodotti e rafforzare la nostra presenza sui canali digitali», il regno dei Millenials.
Oggi la catena di fast food utilizza per l’80% prodotti della filiera italiana: la carne e il bacon (sono forniti da Cremonini), i panini, la frutta e verdura (mercati locali) e i dolci (da Perugina).
LA STRATEGIA Salvo Puebla: i gestori sono venuti con noi allo scadere del contratto McDonald’s, apriremo dai 20 ai 30 ristoranti all’anno