In un mese i fondi per risanare l’Ilva e rilanciare Taranto
PUGLIA
pG ià entro febbraio potrebbero arrivare i fondi per il risanamento ambientale dell’Ilva e il rilancio di Taranto. Si tratta di un miliardo e 327 milioni di euro in arrivo dal patteggiamento con le società Riva a cui si aggiungono i circa 241 milioni confiscati all’amministrazione straordinaria dello stabilimento di Taranto, per un totale di quasi 1,6 miliardi. È quanto è emerso ieri dalle audizioni dei procuratori di Milano e di Taranto tenute in commissione Bilancio alla Camera, nel corso dell’esame del decreto Sud.
Il miliardo e trecento milioni dei Riva, potranno arrivare subito dopo la pronuncia dell’Alta corte di Jersey attesa il 2 febbraio (in realtà manca anche il via libera al patteggiamento da parte del Gip). Nel paradiso fiscale del Jersey hanno infatti sede i trust che controllano i depositi dei Riva in Svizzera. «Se tutto va bene i fondi arriveranno in Italia a fine febbraio», ha detto il procuratore di Milano Francesco Greco. Un percorso tortuoso, ma «senza l’accordo di transazione con i Riva - ha detto Greco - ci sarebbero voluti 8, 10 anni».
«Il patteggiamento riguarda solo le società e non le posizioni individuali», ha aggiunto il procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo giudice, che otto mesi fa ha preso in carico la procura di Taranto, sottolineando che una volta diventata esecutiva la sentenza di patteggiamento: «Questa potrà essere usata in sede civile per i risar- cimenti». E proprio sul fronte risarcimenti potrebbe concretizzarsi una prima possibile modifica al decreto Sud - dove ci sono alcune norme che disciplinano il trasferimento dell’Ilva a nuovi acquirenti (in pista ci sono due cordate) -: l’idea è di vincolare parte dei fondi a questo scopo. Favorevole a una modifica in questo senso è tra gli altri Francesco Boccia (Pd), presidente della commissione Bilancio.
La quinta commissione ha anche sentito il governatore della Puglia Michele Emilia-
OLTRE 1,3 MILIARDI DI EURO Si tratta delle risorse in arrivo dal patteggiamento con le società Riva e custodite nel paradiso fiscale del Jersey
no èda cui arrivata la richiesta a «decarbonizzare» l’Ilva. È necessaria «la transizione a combustibili di minor impatto», ha aggiunto Emiliano annunciando anche la prossima richiesta da parte della Regione della revisione dell’Aia (l’Autorizzazione integrata ambientale).
Ieri in commissione sono stati ascoltati anche il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Che nella sua audizione ha affrontato in particolare l’introduzione - prevista dal decreto Sud - di un commissario unico per la depurazione delle acque reflue. Commissario per il quale - secondo il ministro - il Parlamento durante la conversione del decreto deve rafforzare i poteri sanzionatori e derogatori.