La sentenza della Consulta sull’Italicum
LA DECISIONE
Nessun secondo turno per assegnare il premio
La Consulta ha bocciato il ballottaggio. La norma prevedeva un secondo turno tra le prime due liste – per assegnare il premio di maggioranza in grado di assicurare 340 seggi – nel caso nessuna lista fosse riuscita a superare il 40 per cento . I ricorrenti avevano evidenziato che con il ballottaggio ci sarebbe stata una sproporzione tra i voti ottenuti dalla lista vincente e i seggi ottenuti
Resta il bonus per arrivare a quota 340 seggi
La Consulta ha fatto salvo il premio di maggioranza che permette alla lista che supera il 40% dei voti su base nazionale di ottenere 340 seggi alla Camera. Per effetto dell’eliminazione del ballottaggio tra le prime due liste, tuttavia, il premio non potrà essere assegnato in un secondo turno se nessuno supera il 40%
Sì ai 100 capilista subito eletti se scatta il seggio La Consulta ha salvato i 100 capilista bloccati dell’Italicum: per attribuire i seggi ai singoli candidati, il territorio italiano è diviso in 100 circoscrizioni. In ogni circoscrizione i partiti presentano liste corte di candidati (da 3 a 9). Se scatta il seggio, il capolista è eletto immediatamente, per gli altri candidati valgono le preferenze
Sì alle candidature plurime, ma non sceglie l’eletto
La Consulta ha mantenuto le candidature plurime: l’Italicum prevede sì il divieto di candidature in più collegi, ma stabilisce l’eccezione per i capolista, che possono essere candidati, al massimo, in 10 collegi. Tuttavia, la Corte ha stabilito che il candidato eletto il più collegi non potrà più scegliere a propria discrezione il collegio d’elezione
GLI EFFETTI
Proporzionale puro se nessuno supera il 40%
Se una lista supera il 40% dei voti, quest’ultima ottiene un premio di maggioranza tale da ottenere 340 seggi (la maggioranza alla Camera è di 316 seggi). Se nessuno supera questa soglia, la distribuzione dei seggi avviene in base a un proporzionale puro (resta sempre in vita la soglia di sbarramento del 3% su base nazionale)
Resta un effetto minimo maggioritario
Con il mantenimento del premio di maggioranza, anche se assegnato solo al primo turno, il sistema elettorale alla Camera mantiene un minimo effetto maggioritario. Nell’attuale scenario tripolare è difficile che una lista superi il 40%, ma i partiti possono puntare a conquistare il premio senza essere costretti a fare alleanze dopo il voto
Il peso delle segreterie nella scelta dei capilista
Mantenendo in vita i capilista bloccati, la Consulta ha lasciato nelle mani delle segreterie dei partiti la scelta di una parte dei deputati eletti. È difficile tuttavia stabilire a priori quanti capilista bloccati saranno eletti: a pesare è il numero e la distribuzione delle candidature plurime e il numero di collegi in cui uno o più tra i partiti perdenti otterranno più di un seggio
Per ora resta il criterio del sorteggio
La Consulta ha accolto il ricorso contro la possibilità per capolista eletto in più collegi di scegliere a propria discrezione il proprio collegio di elezione. A seguito di questa disposizione «sopravvive» il criterio del sorteggio. Ma nulla esclude che in futuro possa essere stabilito per legge un nuovo criterio (come per esempio l’opzione per il collegio dove il candidato ha ottenuto più voti)