Il pm: morti per asfissia, traumi e ipotermia
Gabriele D’Angelo, uno dei camerieri dell’hotel Rigopiano travolto dalla valanga, sarebbe morto per assideramento. Dopo l’autopsia, il medico legale di parte della famiglia ha detto che «se fosse stato soccorso entro due ore, si poteva salvare». Un’ipotesi questa che però ieri è stata esclusa dal pm di Pescara, Cristina Tede- schini: «Non ci sono casi in cui la causa esclusiva è l’ipotermia». Nelle sei autopsie eseguite (ne restano altre sei da fare), la morte - spiega il magistrato - sarebbe arrivata da più cause: «Schiacciamento, concorrenza di ipotermia e asfissia». Il pm, che ha ascoltato le registrazioni dell’Sos, parla di «evidenti incomprensioni» ag- giungendo poi che l’allerta valanghe è stata correttamente inviata. «Al momento non ci sono indagati», ha chiarito Tedeschini.
Intanto il bilancio ufficiale delle vittime ieri sera è salito a 29 e 11 i sopravvissuti. Non c’è più nessun disperso uffiiciale. Anche gli ultimi due corpi che mancavano all’appello sono stati recuperati dai vigi- li del fuoco tra le macerie dell’hotel. Sempre ieri si è accertato che solo alle 19.01 di mercoledì 18 gennaio la macchina dei soccorsi si è resa conto che a Rigopiano è successo qualcosa di veramente serio tra le 16.30 e le 16.48. L’orario emerge dai tabulati telefonici e dalle testimonianze rese agli inquirenti.