Le tre fasi dell’educazione finanziaria
Il disegno dei programmi per ridurre l’ignoranza finanziaria dei risparmiatori deve tenere presente tre aspetti. Primo, cosa insegnare. Secondo a chi in segnare. Terzo quando insegnare. Sono tre questioni cruciali e non c’è una chiara risposta. Accenno a alcuni problemi relativi alle prime due e dico qualcosa di più sulla terza. Cosa insegnare. La finanza è difficile e non si può insegnare tutto. Per di più non c’è un corpo accettato e univoco di “precetti” da cui attingere. Ad esempio se e quanto investire in azioni. Fare trading? Uscire dal mercato azionario da anziani? Non c’è risposta univoca. Quello su cui si concorda è sulla utilità di avere portafogli diversificati. Tuttavia, alcune conoscenze di base mancano e sono utili come input in molte decisioni finanziarie: l’interesse composto, la relazione tra rischio e rendimento, la differenza tra rendimenti reali e monetari. A chi insegnare? I giovani sono i naturali destinatari se si inseriscono moduli di educazione finanziaria nelle scuole. Ma gli effetti si avvertiranno molto in là nel tempo. Gli adulti sono gli investitori/risparmiatori di oggi e avrebbero bisogno immediato di queste conoscenze, ma non vanno a scuola e sono difficili da raggiungere. Il loro tempo è prezioso perché lavorano e questo accresce il costo dei programmi. La televisione, come ai tempi di “non è mai troppo tardi” può aiutare a raggiungerli a costo ragionevole. Quando insegnare. Qui la risposta è più difficile e più semplice al contempo. Le nostre società sono organizzate a fasi: si apprende da giovani nella scuola, si lavora nel resto della vita mettendo a frutto le conoscenze accumulate. Gli insegnanti sono specializzati nella trasmissione della conoscenza da una generazione all’altra. Potremmo replicare questo schema inserendo moduli di educazione finanziaria nei programmi scolastici. Questo è importante che si faccia tenendo presente che ciò che si apprende oggi può diventare obsoleto domani. L’innovazione tecnologica e finanziaria hanno questo effetto. Bisogna ripensare il nostri sistema educativo rendendolo accessibile a tutte le fasi di età in modo da allineare la conoscenza all’innovazione.