Riparte il lavoro Usa Wall Street ai massimi
Trump smonta la riforma finanziaria di Obama
pL’economia Usa ha creato in gennaio 227mila posti, sopra le attese. Il dato ha spinto la Borsa, con l’indice Dow Jones tornato sopra 20mila punti. Il presidente Trump dà la prima spallata alla riforma di Wall Street, voluta da Obama dopo la crisi finanziaria: «Troppe regole».
pLa grande controriforma di Donald Trump arriva a Wall Street. La legge Dodd-Frank, varata dell’amministrazione di Barack Obama per scongiurare nuovo collassi provocati dagli abusi della finanza, ha i giorni contati. Donald Trump questa volta ha firmato ordini e memorandum per dare il via alla demolizione anzichè la costruzione di un «muro», quello delle regole per le banche. «Oggi firmiamo i principi chiave per la regulation del sistema finanziario: taglieremo molto della DoddFrank», ha annunciato dallo Studio Ovale apponendo il proprio nome in calce ai documenti.
I “principi quadro” - ai quali seguiranno altre azioni presidenziali e del Congresso a maggioranza repubblicana, dove sta nascendo la nuova legge Choice Act - prescrivono al Dipartimento del Tesoro e alle authority una revisione della riforma del 2010 che a quanto emerso ha molteplici obiettivi. Ridimensionare il Financial Stability Oversight Council, il consiglio presieduto dalla Federal Reserve che imbriglia società bancarie e non bancarie di importanza sistemica. Eliminare misure complesse come i “living will”, i testamenti biologici degli istituti perché liquidino attività in caso di crack senza ricorrere al contribuente. E, forse, sbarazzarsi della Volcker Rule, che preclude la speculazione con capitali propri. La ragione? La finanza americana sarebbe ormai sicura e curata dagli scandali, chi teme ricadute sbaglia e il problema e' invece competere a briglia più sciolta sui mercati globali.
Un separato memorandum chiede al Dipartimento del Lavoro, che dovrebbe essere guidato dal magnate dei fast food Andrew Puzder, di muoversi per annullare la «fiduciary rule», che non è parte della Dodd Frank ma da aprile obbligherebbe broker e consulenti nel settore da tremila miliardi del risparmio pensionistico ad agire nel rigido rispetto del «miglior interesse» del cliente. L'argomentazione? Limiterebbe troppo, con le commissioni, la scelta dei consumatori. Trump intende anche accelerare la riorganizzazione dei colossi dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac, dopo la crisi controllate dal governo, mentre per l'Ufficio di protezione finanziaria dei consumatori, che di recente ha denunciato il caso della truffa a Wells Fargo, ci sarà un «riorientamento». Una decisione sul potere del Presidente di rimuovere il responsabile dell'organismo è però pendente in tribunale.
L’intero disegno di controriforma finanziaria ha un artefice ed è uno dei più stretti e potenti collaboratori di Trump: Gary Cohn, ex direttore generale di Goldman Sachs adesso capo-consigliere economico della Casa Bianca. Ne ha rivendicato la paternità prima della stessa firma, alla quale era presente, dalle colonne del Wall Street Journal e dagli schermi tv di Fox. I provvedimenti della Casa Bianca sono arrivati anche nel giorno del primo incontro di Trump con il suo Forum di chief executive, tra i quali spicca l'ad di JP Morgan Jamie Dimon, esplicito critico della Dodd Frank. Cohn ha precisato che le decisioni prese «non hanno nulla a che vedere» con singole banche bensì con «l’essere protagonisti globali, avere una posizione dominante se non ci danneggiamo da soli con le normative». Gli istituti americani, ha suggerito, sono fin troppo capitalizzati, rendendo controproducenti numerose regolamentazioni. Ha anche ribadito che queste impediscono adeguati prestiti all'economia reale: «Gli americani avranno migliori scelte e prodotti perché le banche non saranno appesantite da centinaia di miliardi di dollari di regole ogni anno».
Cohn ha assicurato gli scettici che siamo davanti a «un ritorno al passato», semplicemente alla constatazione che «abbiamo le banche migliori e più capitalizzate al mondo come le più appesantite da regolamentazioni». Il mercato, ha aggiunto, è cambiato e non consente più i vecchi abusi. A distanza gli ha però riposto il governatore della Fed di Chicago, Charles Evans. «Non v’è dubbio che le regole siano un peso e che sia aumentato. Ma se mi piace pensare che tutti siano cittadini esemplari, esistono anche molte attività nefaste».