Venezia, porto offshore made in Cina
Un investimento da 4 milioni e seimesiditempoperlaprogettazione definitiva dell’innovativo sistema portuale offshore-onshore di Venezia. Ieri, a Ca’ Farsetti, la firma del contratto tra Autorità portuale e il consorzio italo-cinese 43C, che avrà un semestre per progettare la piattaforma d’altura al largo di Ma- lamocco e il primo terminal container che sorgerà in area Montesyndial a Porto Marghera. Il bando di gara era stato lanciato lo scorso aprile: vi avevano preso parte le migliori società di ingegneria mondiale. Solo il raggruppamento di imprese italo-cinese 4C3, costituito dalle società 3Ti Progetti Italia ed EAmbiente, guidato dal 5° general contractor mondiale China communication constructions company group (Cccg) ha superato la soglia di sbarramento prevista dal bando.
«Così Venezia può tornare a essere uno dei luoghi importanti nei rapporti con la Cina»: così ha introdotto la firma il sindaco Luigi Brugnaro. «Grazie a questo progetto, Italia e Cina potranno essere connesse al meglio lungo la via marittima, riallacciando i legami creati da Marco Polo», ha sottolineato Song Debin - general manager dell’Overseas marketing development for Europe and Middle East di Cccg. «Questa firma conclude il percorso avviato anni fa per trasformare un problema in una grande occasione - ha detto Paolo Costa, presidente Autorità Portuale -. Il problema è la necessità di protezione di Venezia che ha richiesto un sistema innovativo come il Mose, con conseguenti maggiori difficoltà nell’accessibilità nautica del Porto. Si è immaginato un nuovo modo di fare porto, con le grandi navi cargo che arrivano in una piattaforma off shore e da lì un sistema di navette che trasportano i container. Così si evita di dover scavare ulteriormente i canali, cosa che non potremmo più fare perché le nuove navi richiedono fino a 18 me- tri di fondali incompatibili con la laguna, accogliendo comunque queste navi». Entro sei mesi la progettazione definitiva sarà realizzata e presentata al Governo, per poter decidere sull’opera. «Quando l’Autorità Portuale bandirà le gare per costruzione, finanziamento e gestione del sistema, noi parteciperemo: siamo interessati a progettare ma anche a realizzare l’infrastruttura», ha detto Song Debin, a capo di una società che «conta oltre 60 miliardi di contratti in Europa e lavora con i porti di Rotterdam, con il Belgio e l’Inghilterra. Dei primi 10 porti nel ranking mondiale, otto sono stati progettati e costruiti da Cccg».