Parte la campagna con la polizza «multirischio»
via la campagna assicurativa 2017, con nuove opportunità per gli agricoltori che da quest’anno, oltre ai danni da maltempo, con le polizze potranno coprire anche i ricavi e i redditi aziendali spesso soggetti alla volatilità dei prezzi. Il tutto con un budget complessivo per la gestione dei rischi, fino al 2020, di 1,64 miliardi, di cui il 45% (738 milioni) di fondi Ue, il 55% (902 milioni) di quota statale. «Risorse del Programma di sviluppo rurale nazionale - spiega il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - che abbiamo stanziato per incentivare gli agricoltori ad assicurarsi e rispondere all’esigenza di tutelare il reddito di chi produce». Il problema, aggiunge il ministro, è che «ci sono regioni, soprattutto al Sud, con ampi margini di crescita. Per questo vogliamo sviluppare formule nuove, come la polizza per il grano duro a garanzia dei ricavi degli agricoltori. Sarebbe la prima sperimentazione di questo tipo in Europa».
Una polizza innovativa che sarà inserita con un ampliamento del Piano assicurativo 2017 e per la quale è previsto un finanziamento di 10 milioni già stanziato con la legge di Bilancio. Un incentivo ad assicurarsi, puntualizza il direttore dell’Ismea, Raffaele Borriello, «anche grazie all’abbassamento della soglia del danno dal 30 al 20% attraverso il criterio del “de minimis” per rispettare le norme Ue».
«L’idea è corretta, ma l’applicazione complessa - dice Pier Ugo Andreini, del comitato esecutivo dell’Ania (l’associazione delle imprese di assicurazione) e ad di Ara 1857 - Negli Stati Uniti le polizze su ricavi e redditi sono già diffuse da anni, ma in Italia andranno adattate tenendo conto delle ridotte dimensioni aziendali».
L’obiettivo è allargare la platea di chi si assicura, ferma a 82mila aziende, per un valore che l’anno scorso è sceso del 5% a 6,7 miliardi. Anche perché, osserva Leonardo Di Gioia, coordinatore pugliese degli assessori all’Agricoltura, c’è «una presenza consistente di piccoli imprenditori non assicurati, perché la polizza resta ancora onerosa e poco personalizzabile».
Sul piano tecnico, aggiunge Paola Grossi, direttore del-