Per il mercato ora Trieste vale oltre 15 euro
Con un’offerta straordinar ia o un’operazione di M&A potrebbero spingere in alto la valutazione
Per Mediobanca il 3% delle Generali vale più o meno tra gli 800 e gli 840 milioni, ossia una valutazione a titolo compresa tra 17 e 18 euro. È questo il prezzo, come dichiarato dallo stesso ceo di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, al quale l’istituto è disposto a valorizzare le azioni del Leone eccedenti il 10% del capitale. Il mercato ha subito inteso quel valore come un’indicazione piuttosto chiara su quale sia il range attorno al quale Mediobanca è disposta a ragionare per cedere il controllo del gruppo assicurativo. In realtà, forse, va fatta un’altra considerazione: questo è il valore al quale la banca intende vendere, come da piano, il 3% di Trieste. Diversamente, se in ballo ci fosse l’intero pacchetto detenuto nel Leone la posta con ogni probabilità salirebbe. Ma fino a quanto? Recentemente si è detto, nel momento in cui Intesa Sanpaolo sembrava essere pronta a lanciare l’affondo sulle Generali, che i soci storici non avevano alcuna preclusione rispetto al dover esaminare un’eventuale proposta concreta.
pTuttavia, tassello chiave dell’intero mosaico era certamente il prezzo. E in ragione di ciò erano circolate differenti cifre, tutte comprese, però in una forchetta tra i 17 e i 19 euro. Ossia prezzi che incorporavano di fatto un premio vicino al 20% rispetto a quelle che erano le quotazioni del momento, rilanciate peraltro proprio dall’ipotesi di un’offerta di Ca’ de Sass. Oggi Generali viaggia sopra i 14 euro, ieri ha chiuso in progresso dello 0,76% a 14,5 euro. Valore leggermente distante da quello che è il target price medio degli analisti per i prossimi 12 mesi. Stando a un’elabo- razione di Bloomberg il prezzo obiettivo, calcolato sulla base di un numero piuttosto rotondo di indicazioni (circa 31), si attesta a 15,22 euro, che vale un incremento del 5% rispetto ai corsi attuali. Certo c’è chi vede il titolo Generali a 19 euro (Equita per esempio) ma anche chi si aspetta una discesa delle azioni fino a 13 euro (le stime di Barclay’s del 6 febbraio scorso). Nel mezzo, dunque, una valutazione che, per intenderci, potrebbe non coincidere, almeno in tempi stretti, con le ambizioni di Mediobanca di cedere sul mercato il 3% della compagnia. Piazzetta Cuccia, dunque, potrebbe essere destinata a tenere ancora per un po’ le azioni in portafoglio. Salvo che non arrivi un’offerta che punti a prendere il controllo delle Generali. A quel punto che succederebbe? Resta ferma, a quanto si apprende, la volontà di preservare l’integrità della compagnia. Nei giorni scorsi il presidente del consiglio di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, ha ribadito che sul dossier sono in corso valutazioni. E non è escluso che altri, come i big assicurativi, mantengano alta l’attenzione sulla compagnia di Trieste. Detto ciò, il destino del gruppo è nelle mani dell’azienda stessa. Per ora Generali è al lavoro con i propri advisor per “consolidare” la presenza nel capitale di Ca’ de Sass trasformando il contratto di prestito titoli in un pacchetto di opzioni che permetta al gruppo di gestire al meglio la partecipazione nella banca che, in questo modo, continua ad essere obbligata per la normativa sulle partecipazioni incrociate a puntare a una quota pari almeno al 60% del Leone (salvo che l’istituto non intenda passare da Mediobanca). Questo, però, potrebbe non bastare. Ecco perché, si è parlato molto della possibilità che la società si muova per evitare di essere oggetto di operazioni ostili. E in ragione di ciò una delle mosse più plausibili è che le Generali si attrezzino per fare dello shopping che ne aumenti la taglia e di conseguenza anche il prezzo in Borsa. Rispetto a questo Piazzetta Cuccia sembra essere positiva: «Mediobanca ha sempre accompagnato i programmi di sviluppo e di crescita delle Generali», ha detto Nagel. Il ceo ha poi ricordato: «Ha fatto oltre 20 miliardi di acquisizioni negli ultimi anni» e ha aggiunto: «L’M&A è bene farlo e poi è bene farlo rendere, perché a fronte di 20 miliardi di investimenti è bene avere anche un ritorno proporzionato». Ieri la capitalizzazione delle Generali sfiorava i 23 miliardi.
I PIÙ POSITIVI Alcuni analisti vedono il prezzo obiettivo a 19 euro ma il target medio sui 12 mesi è 15,22 euro: +5% rispetto alle quotazioni attuali