Recordati, esercizio 2016 con risultati record Per l’M&A 300 milioni
Disponibili 300 milioni per l’M&A
Balduino Ceppetelli
21
p «La vera sfida sarà mantenere gli attuali ritmi di crescita, ma anche alla luce dei risultati appena raggiunti confidiamo di riuscirci». Andrea Recordati, ad dell’omonimo gruppo farmaceutico milanese, ha iniziato così nel commentare con Il Sole 24 Ore i conti 2016, saliti ancora a livelli record, e il piano industriale al 2019, che prevede un’ulteriore espansione dell’azienda puntando sempre più sull’indipendenza, sull’internazionalizzazione, sulla crescita organica (potenziando l’attuale portafoglio prodotti e presentando nuovi farmaci anche nel settore in forte espansione relativo alle malattie rare), sulla ricerca e sviluppo, sull’M&A. «Il tutto - ha precisato Andrea Recordati - nell’ambito delle strategie portate avanti dall’azienda, tracciate da Giovanni Recordati, e che visti i risultati, si sono dimostrate vincenti, con scelte mirate e senza fare mai il passo più lungo della gamba». Comunque l’azienda - ha aggiunto l’ad - proprio per lo shopping prevede di poter disporre «comodamente di un totale fino a 300 milioni di euro» nell’ambito del piano triennale.
Procedendo per ordine, Recordati - ormai una “piccola multinazionale” che realizza all’estero circa l’80% del fatturato, ha chiuso il 2016 con conti per l’ennesima volta in forte crescita. Il giro d’affari ha messo a segno un +10,1% per sfiorare la soglia degli 1,154 miliardi di euro. Da notare che i maggiori incrementi delle vendite sono stati realizzati negli Usa (+23,2% a 101,1 milioni di euro), in Italia (+12,2% a 229,9 milioni), in Turchia (+16,5% a 86,3 milioni). L’Ebitda è salito del 17,1% a 371,2 milioni mentre l’utile operativo è balzato del 17,6% a 327,4 milioni (il dato comprende gli oneri di ristrutturazione organizzativa relativi alle acquisizioni realizzate nel 2016 di Italchimici e di Pro Farma). L’utile netto poi ha sperimentato un progresso del 19,4% a 237,4 milioni, con un’incidenza sui ricavi del 20,6 per cento. Tutti questi dati sono stati accolti a Piazza Affari da un rimbalzo del titolo, salito ieri di oltre il 4% per riportarsi sopra quota 29 euro.
Quanto al piano industriale al 2019, Recordati prevede che il fatturato possa salire fino a 1,45 miliardi di euro,l’utile operativo a circa 450 milioni e l’utile netto a 325 milioni. L’8% dei ricavi verrà poi destinato a investimenti in ricerca e sviluppo (nel 2016 sono stati investiti in R&S quasi 84 milioni) puntando sulle tre direttici principali dell’attività del gruppo: farmaci tradizionali, specialità far-
LO SCENARIO Ricavi e utili in forte crescita Pronto il piano industriale al 2019: crescita organica, investimenti in R&S, acquisizioni, nuovi mercati
maceutiche, malattie rare. Quest’ultimo comparto - dove l’azienda opera tramite Orphan Europe e Recordati Rare Diseases (negli Usa) che già rappresenta il 17% dei ricavi consolidati - presenta potenzialità di crescita enormi. «Basti pensare che - ha aggiunto l’ad - sono state individuate per ora circa 7mila malattie rare ed esistono trattamenti per appena 300 di queste. E ogni paziente affetto da queste patologie ha diritto alle migliori cure possibili. Quindi servono tanta innovazione, tecnologia, ricerca». Quanto infine ai mercati, il gruppo, i punta a rafforzarsi soprattutto in Francia, Germania, Polonia, Russia, Uk, Turchia (qui sono stati investiti 50 milioni per un impianto che verrà inaugurato in aprile), senza tralasciare il Sud-Est asiatico.