«Allianz alla finestra per il ramo danni»
Il ceo del gruppo tedesco Oliver Baete: interessati ad acquisizioni, ma senza fretta
Il gruppo Allianz, dopo una forte performance nel 2016, non è interessato ad acquisizioni a qualsiasi costo, ma ad ogni modo guarda al ramo danni. Così Oliver Baete, ceo del gruppo assicurativo tedesco, glissa in parte sulle domande dei giornalisti in occasione della conferenza stampa di bilancio. «Non voglio fare nomi perché metterebbe a ri- schio i negoziati. Parliamo sempre con possibili partner. Non c’è nessuna fretta» per un’acquisizione. «Siamo alla finestra», replica Baete, liquidando in questo modo le indiscrezioni di un possibile interesse del gruppo tedesco per parti delle Generali, se andasse in porto una possibile acquisizione del Leone di Trieste da parte di Intesa Sanpaolo, o per l’australiana Qbe.
pA livello geografico, Baete ha detto che « Allianz guarda a quei Paesi dove possiamo integrarci con successo e dove vogliamo rafforzarci», senza precisare oltre. Quanto agli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald J. Trump, Baete indica che «vogliamo crescere negli Usa, dove registriamo elevati ricavi. Abbiamo una forte rappresentanza nel Paese. Guardiamo positivamente agli Usa per la sua forza nell'innovazione e non tutte le cose che si dicono devono essere prese sul serio». Comunque, Allianz «è a favore della diversità e della tolleranza. I dipendenti di Allianz sono diversi per religione e sesso. La diversità è una forza per il gruppo Allianz”. Il gruppo, ha proseguito Baete, sta poi sempre continuando un attento esame delle proprie attività per diventare più efficiente. Ad esempio la cessione delle attività coreane dell'anno scorso avrà un effetto benefico sui conti 2017. La compagnia assicurativa, leader nel settore in Europa, precisa inoltre «di avere ancora una quota in UniCredit. Vogliamo sostenere» la banca quanto al previsto aumento di capitale. Baete ha espresso fiducia nel raggiungere gli obiettivi al 2018, complice il previsto buy back azionario fino a 3 miliardi che dovrebbe aumentare del 4,4% l’utile per azione dal 2018 e che fa parte del previsto programma per restituire agli azionisti capitale inutilizzato del budget destinato alla crescita esterna nel periodo 20142016. Tra i target al 2018 figurano un Roe al 13% (12,5% nel 2016), un aumento del 5% all’anno dell’utile per azione e una soddisfazione cliente al 75%, una percentuale superiore a quella del mercato. I risultati 2016 indicano che il gruppo è sulla strada giusta. Malgrado un contesto difficile penalizzato dai risultati del referendum sulla Brexit, dal referendum in Italia, da tassi molto bassi e dalle tensioni geopolitiche, Allianz ha registrato un utile operativo pari a 10,8 miliardi di euro (+0,9% sul 2015) e un utile netto in crescita del 3,8% a 7,25 miliardi su ricavi totali pari a 122,4 miliardi (-2,2%). All’assemblea degli azionisti sarà proposto un aumento del dividendo del 4,1% a 7,60 euro. I risultati sono stati spinti in particolare dal buon andamento del ramo vita (+9,3% l’utile operativo a 4,15 miliardi), che ha segnato un indi- ce di solvibilità Solvency II salito a fine dicembre 2016 al 218% (da 200% a fine 2015), ma anche per il ramo danni l'utile operativo pari a 5,37 miliardi era migliore delle attese. Per l'asset management l'utile è poi sceso del 4% a oltre 2,2 miliardi, ma va sottolineato che la controllata americana Pimco è tornata a segnare flussi positivi nel terzo e nel quarto trimestre per un totale di 11 miliardi. Per quest'anno Allianz prevede un utile operativo per 10,8 miliardi con uno scostamento di più o meno 500 milioni. Quanto all'Italia, importante mercato della compagnia di Monaco, l'utile operativo si è collocato sopra un miliardo anche nel 2016 a 1,21 miliardi, contribuendo significativamente ai risultati del gruppo. Klaus-Peter Rohler, a capo di Allianz Italia, sottolinea che la società “ha raggiunto anche nel 2016 risultati molto positivi contribuendo a generare valore per il nostro gruppo e allo stesso tempo proteggendo il portafoglio clienti degli agenti. Abbiamo operato in un contesto molto sfidante proseguendo con successo nella trasformazione del modello agenziale”. L'Italia rappresenta un Paese importante per Allianz anche guardando ai titoli di Stat oche il gruppo hainp ortafoglio :24,8 miliardi nel 2016 (anche se ridotti da da 29,3 miliardi nel 2015), pari al 12% del totale, che nel 2016 si è collocato a 213,6 miliardi. Davanti ai titoli di Stato italiani che Allianz ha in portafoglio quelli francesi con una quota pari al 18% a 38,4 miliardi (39,2 miliardi nel 2015) e la Germania con una quota al 12% a 26,3 miliardi (26,4 miliardi nel 2015).