Primarie Pd: ipotesi 9 aprile, Orlando in campo Sempre più lontana la riforma elettorale
Si terranno molto probabilmente il 9 aprile le primarie del Pd per il segretario. Contro Renzi si candida anche Andrea Orlando. Continua il pressing renziano per votare a giugno, sempre più lontana una modifica della legge elettorale dopo l’intervento della Consulta.
Come da pronostici dei giorni scorsi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha annunciato ieri la sua candidatura alla segreteria del Pd. Una candidatura che serve soprattutto a marcare l’appartendenza degli ex diessini dopo l’uscita dal Pd di Pier Luigi Bersani e Massimo D’Alema. Non a caso a sostegno di Orlando si sono già schierati il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, Luciano Violante e (forse) il sindaco di Bologna Virginio Merola. Tra le uscite dal Pd, dopo quella di Vasco Errani, anche quella del viceministro agli Interni Filippo Bubbico («ho informato Gentiloni», ha detto). L’ultimo scontro nella commissione per le regole congressuali presieduta da Lorenzo Guerini riguarda la data delle primarie aperte, che sarà probabilmente il 9 aprile come vogliono i renziani contro il 23 come vogliono i competitor di Renzi e soprattutto Michele Emiliano. Una data, il 9 aprile, voluta dallo stesso Renzi per preparare al meglio le amministrative di giugno e chiudere il prima possibile le polemiche interne cominciata a fine 2016 con la campagna referendaria. Per votare alle amministrative l’11 giugno - si fa notare - il simbolo del partito deve essere concesso dal segretario entro la prima settimana di maggio. Oggi la decisione definitiva, mentre spunta la quarta candidata: la coordinatrice torinese dei Moderati Carlotta Salerno.