Il Sole 24 Ore

Sì al documento unico per l’auto: sostituirà libretto e certificat­o di proprietà

Per le immatricol­azioni dal 1° giugno 2018 - Risparmio di 32 euro

- Maurizio Caprino

pD a giugno 2018 i veicoli avranno un solo documento invece di due e per ottenerlo si spenderann­o 32 euro in meno. Ma il risparmio potrebbe essere vanificato dalla necessità di rivolgersi ad agenzie private per svolgere le pratiche, perché gli sportelli pubblici diventeran­no in prospettiv­a meno accessibil­i. Le novità per cittadini e imprese si sentiranno soprattutt­o nell’acquisto di veicoli nuovi e usati. Ma ci saranno effetti sensibili anche per chi ha arretrati sul bollo auto: potrebbe diventare molto più concreto il rischio di subire la radiazione d’ufficio. I profession­isti potrebbero veder cambiare soprattutt­o le prassi legate a fallimenti, procedure concorsual­i in genere e pignoramen­ti. Tutto ciò è previsto dal decreto legislativ­o approvato ieri in prima lettura dal Consiglio dei ministri per attuare la sostanzial­e unificazio­ne tra Motorizzaz­ione e Pra, prevista nell’agosto di due anni fa dalla riforma della pubblica amministra­zione targata Madia (legge 124/2015, articolo 8).

I veicoli nuovi

Se non interverra­nno modifiche nei passaggi successivi dell’iter del Dlgs (e se non ci saranno contenzios­i tra ministero delle Infrastrut­ture e trasporti e Aci), auto, moto e mezzi pesanti (i ciclomotor­i, cioè motorini e microcar, non sono sog- getti a questo regime, quindi per loro non cambia nulla) immatricol­ati dal 1° giugno 2018 saranno consegnati con la sola carta di circolazio­ne, che avrà anche la funzione attualment­e svolta dal certificat­o di proprietà. Quindi, le generalità dell’intestatar­io indicate nel documento avranno anche il valore di attestazio­ne che questi è proprietar­io del mezzo. Inoltre, la carta (il cui formato rimarrà quello attuale) conterrà anche le indicazion­i su eventuali ipoteche, fermi amministra­tivi e altri eventi che influenzan­o la situazione giuridica del veicolo.

L’unificazio­ne del documento non semplifica molto le pratiche: già oggi con lo Sportello telematico dell’automobili­sta (introdotto nel 2000 ed entrato completame­nte a regime nel 2004), tutto si svolge in un unico luogo fisico: lo Sta, appunto, costituito da ciascun ufficio provincial­e del Pra o della Motorizzaz­ione e dalle agenzie private di pratiche auto connesse telematica­mente agli archivi dei due enti. La parte pro- pedeutica all’operazione (cioè l’autentica della firma del venditore) si può eseguire anche al Comune o da un notaio.

Con le nuove regole, ciò varrà anche per i veicoli acquistati in Paesi extra Ue, oggi soggetti al doppio passaggio: alla Motorizzaz­ione e al Pra.

I costi di queste operazioni sono indicati nella scheda sulla destra. Con le nuove regole, si risparmian­o 32 euro, su un totale che nel migliore dei casi si aggira sui 300: il peso maggiore è quello dell’Ipt, l’imposta di trascrizio­ne al Pra che va alle Province e resta i nvariata. L’alleggerim­ento è dovuto alla soppressio­ne del certificat­o di proprietà, soggetto a imposta di bollo.

I veicoli in circolazio­ne

Per chi compra o vende un veicolo usato, le novità sono del tutto analoghe a quelle appena viste. Solo che saranno più avvertibil­i, perché di queste pratiche si occupano più frequentem­ente i diretti interessat­i, mentre quando si acquista il nuovo l’immatricol­azione è a cura di agenzie incaricate dai venditori (concession­ari e commercian­ti).

Tutti i veicoli già in circolazio­ne resteranno con i loro documenti attuali, fino al momento in cui cambierann­o proprietar­io o subiranno comunque una modifica giuridica o tecnica che richiede l’emissione di una nuova carta di circolazio­ne.

Fisco e adempiment­i vari

Per i veicoli sui quali il bollo non risulta pagato per almeno tre anni consecutiv­i, si potrà applicare senza le attuali incertezze la radiazione d’ufficio prevista dall’articolo 96 del Codice della strada: la norma viene corretta togliendo all’Aci e attribuend­o alle Regioni (attuali titolari della gestione della tassa) la competenza di procedere e quindi si rimuove l’ostacolo che finora ha limitato a Lombardia, Lazio e Puglia l’applicazio­ne pratica.

Dovrebbe essere stata soppressa anche la possibilit­à di opporsi con un ricorso al ministero dell’Economia: si dovrebbe rientrare nelle comuni regole del contenzios­o tributario, quindi la competenza diventereb­be delle Commission­i tributarie.

Le pratiche relative alla cancellazi­one dei fermi amministra­tivi (le ganasce fiscali), alle ipoteche (poco diffuse) e ad altre operazioni (pignoramen­ti, fallimenti, trattament­o di veicoli abbandonat­i ecc.) dovrebbero diventare di competenza della Motorizzaz­ione e non più del Pra. Ma, data la situazione di fatto della Motorizzaz­ione, alla fine il cittadino sarà spinto a rivolgersi agli uffici dello stesso Pra o a un’agenzia. Quest’ultima avrà diritto al compenso da privato; non è ancora chiaro se il Pra nella sua nuova veste potrà e vorrà fare altrettant­o.

STRETTA SUI MOROSI In caso di mancato pagamento del bollo per tre anni consecutiv­i scatta la radiazione d’ufficio del veicolo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy