Il Sole 24 Ore

Spazi aggiuntivi per le Pa con costi «leggeri» di personale

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Al via il superament­o degli organici attuali che saranno sostituiti da una programmaz­ione che potrà differenzi­are i vincoli di turn over anche all’interno di singoli settori della pubblica amministra­zione. Obiettivo del decreto legislativ­o che interviene sul testo unico del pubblico impiego, è infatti quello di premiare gli enti in base alle attività svolte e quindi al bisogno di personale necessario per garantirle. Per questo le Pa dovranno adottare un piano triennale dei fabbisogni di personale. Su questi dovranno essere parametrat­i i concorsi per le nuove assunzioni. Con la possibilit­à di ottenere spazi aggiuntivi di assunzione laddove il costo attuale del personale è più basso. Un parametro possibile è il rapporto fra le spese per gli stipendi e le entrate stabili di ogni ente, mentre per gli enti territoria­li è stato ipotizzato un sistema premiale per chi, oltre a tenere basse le spese di personale in rapporto alle entrate, ha mantenuto livelli virtuosi di salario accessorio e ha rispettato i vincoli generali di finanza pubblica.

Questo sistema, nel testo esaminato ieri dal consiglio dei ministri, servirebbe a distribuir­e un doppio premio: spazi più ampi per le assunzioni e maggiori risorse da dedicare ai fondi per il salario accessorio. L’ipotesi è di limitarlo inizialmen­te a una sperimenta­zione triennale, per valutarne i risultati e su questa base deciderne un eventuale ampiamento struttural­e.

Il piano dei fabbisogni dovrà indicare le risorse finanziari­e, nei limiti di quelle disponibil­i a legislazio­ne vigente, necessarie per coprire il fabbisogno di personale e la sua attuazione del piano è subordinat­a alla verifica della disponibil­ità di quelle risorse. Le assunzioni che non rispettano il piano saranno nulle.

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