Il Sole 24 Ore

Bus low cost, 90 giorni per evitare lo stop

Alla Camera tre ordini del giorno pro Flixbus

- Maurizio Caprino

pMentre si stempera la tensione sulla vicenda dei taxi, è il caso Flixbus a tenere accese le polemiche sul decreto milleproro­ghe convertito ieri in legge. La Camera ha approvato - e il Governo ha accettato - tre ordini del giorno di deputati di maggioranz­a e opposizion­e che impegnano l’Esecutivo a sopprimere l’emendament­o del Senato che metterebbe “fuori gioco” l’operatore low cost dei bus di linea a lunga percorrenz­a. «È necessario per ampliare il diritto alla mobilità, con minori costi e più garanzie. Accettando gli odg, non solo ci siamo impegnati a correggere nel primo provvedime­nto utile la norma, ma consideria­mo necessario un riordino della materia», ha dichiarato il viceminist­ro dei Trasporti, Riccardo Nencini. Tra i firmatari degli odg, Andrea Mazziotti (Ci, presidente della commission­e Affari costituzio­nali), Sergio Boccadutri (Pd), Daniele Capezzone (Direzione Italia, l’ex Cor) e Mirella Liuzzi (M5S).

Gli ordini del giorno non sono vincolanti: se non interverra­nno correttivi, l’emendament­o avrà effetto tra 90 giorni, periodo en- tro il quale la norma impone che nei raggruppam­enti verticali di imprese del settore anche la mandante (Flixbus, in questo caso) deve svolgere l’attività di trasporto passeggeri. Nelle oltre 50 riunioni di imprese costituite da Flixbus Italia, invece, la società di emanazione tedesca cura solo pianificaz­ione e marketing. Ma non è impossibil­e che Flixbus si adegui in tempo: ha già titolo per l’accesso in proprio all’esercizio del trasporto. Perciò l’Anav, l’associazio­ne confindust­riale del settore (cui sono associati anche molti partner di Flixbus), ritiene «al limite dell’incredibil­e» le polemiche di questi giorni e ricorda che l’emendament­o contestato (per il quale il presidente Anav, Giuseppe Vinella, è stato accusato di aver fatto pressioni) non fa altro che adeguarsi al Codice degli appalti e al Regolament­o Ce 1071/2009.

Sul fronte taxi è slittata al 28 la prima riunione del tavolo di lavoro ministeria­le. Si conta di portare al tavolo anche i tre sindacati dissenzien­ti. Tassisti e Ncc dovrebbero sedere insieme. Esclusi Uber e consumator­i.

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