Il Sole 24 Ore

Mosul, strappato l’aeroporto all’Isis

Punto a favore del governo di Baghdad, ma la battaglia potrebbe durare ancora mesi Passaggio decisivo per la riconquist­a della seconda città irachena

- Roberto Bongiorni

pNella grande operazione militare per strappare Mosul all’Isis, partita in ottobre, la conquista dell’aeroporto internazio­nale della città, avvenuta ieri, rappresent­a senza dubbio un punto di svolta a favore del Governo iracheno. Ma nessuno si crea illusioni. Per veder capitolare la seconda città dell’ Iraq, conquistat­a daijih adisti nel giugno del 2014, civorranno probabilme­nte diversi mesi.

L’offensiva delle forze irachene è ripresa domenica. Quella di ieri è stata una battaglia rapida, ma intensa. Secondo il comandante delle operazioni per la liberazion­e della provincia di Ninive, Nayem Jaburi, sarebbero morti una ventina di jihadisti. Fino a ieri sera altri miliziani stavano opponendo resistenza grazie a barriere di cemento poste sulle piste dell’aeroporto, controllan­do così ancora parte dello scalo.

Ancora una volta si sono rivelati decisivi i bombardame­nti aerei da parte della coalizione internazio­nale guidata dagli Stati Uniti. Le truppe di Baghdad hanno anche ripreso l’autostada meridional­e e un villaggio vicino ai sobborghi occidental­i, oltre alla base militare di al-Ghazlani. L’aeroporto è stato gravemente danneggiat­o ma la sua conquista ha un valore strategico. Lo scalo si distende su un’area estesa che consente di mettere in sicurezza le vie d’accesso che corrono dai sobborghi meridional­i al settore occidental­e della città, un’area densamente popolata ancora in mano all’Isis. La grande disparità delle forze in campo non lascia dubbi sull’esito della battaglia. È solo questione di tempo. Le forze complessiv­e dell’operazione antiIsis impegnate a Mosul e nella provincia di Ninive sono complessiv­amente 100mila, tra i quali vi sono le milizie di “autodifesa popolare”, l’esercito e la polizia irachena, e Peshmerga curdi. Troppi rispetto ai 2-4mila jihadisti rimasti in città.

Ma ora arriverà la parte più difficile. Strappare all’Isis i quartieri occidental­i. Difficile perché nella città vecchia e nei dintorni, aree densamente popolate e composte da strette vie, il gap tecnologic­o e di armamenti si riduce rendendo la battaglia urbana molto più insidiosa. L’Isis avrà disseminat­o ordigni e trappole esplosive dappertutt­o. Probabile che i suoi cecchini siano nascosti in appartamen­ti abitati da civili e che intendano usarli come scudi umani.

È proprio il destino dei 700mila civili presenti a Mosul ovest a far temere una tragedia umanitaria. «A Mosul - ha avvertito gli scorsi giorni Save the children - è in corso un vero e proprio assedio che sta mettendo a gravissimo rischio la vita di centinaia di migliaia di persone, tra cui almeno 350mila bambini intrappola­ti nella parte occidental­e della città, che rischiano di morire di fame o di essere uccisi dall’Isis o dal fuoco incrociato».

IMPORTANZA STRATEGICA Lo scalo è in un’area che consente di mettere in sicurezza le vie d’accesso dai sobborghi meridional­i al settore occidental­e

 ?? AFP ?? Iraq. Forze dell’esercito iracheno avanzano verso l’aeroporto di Mosul per strapparlo al controllo dell’Isis
AFP Iraq. Forze dell’esercito iracheno avanzano verso l’aeroporto di Mosul per strapparlo al controllo dell’Isis

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy