Il Sole 24 Ore

L’incertezza politica frena la ripresa

L’analisi del Centro studi: Italia ultima nella Ue, crescita inadeguata per uscire dalla crisi

- Nicoletta Picchio

p Lo scenario mondiale resta «molto favorevole», con la dinamica dell’attività produttiva e degli scambi internazio­nali che è diventata «ancora più elevata». In questo contesto l’Italia «sfrutta bene il più robusto traino esterno», ma resta «fanalino di coda, con una crescita inadeguata ad uscire dalla crisi». A fare questa fotografia della situazione congiuntur­ale è il Centro studi di Confindust­ria (CsC), nel documento Congiuntur­a Flash diffuso ieri. L’industria e l’export, spiega il CsC, trainano l’andamento del Pil. Ma il ritmo, dice la nota, «rimane ben inferiore a quello dell’Eurozona, frenato dall’incertezza, specie politica». Il trend del pil, è «atteso aumentare a ritmo lento», scrive il Csc, anche nel primo trimestre 2017, dopo il +0,2% nel quarto trimestre 2016 e il +0,3% nel terzo trimestre dell’anno scorso. La domanda interna, sottolinea ancora il Centro studi di Confindust­ria, di cui è direttore Luca Paolazzi, risente dell’instabilit­à politica, «quando ogni sforzo andrebbe dedicato al rilancio dell’economia e al sostegno dei posti di lavoro». Passando il rassegna altri elementi, il credito, dice il CsC, rimane erogato «con il contagocce». Inoltre «i sentieri divaricant­i dei tassi Fed e Bce, che non in- tende cambiare rotta, spingono il dollaro. Mentre quelli sui titoli sovrani iniziano a riflettere tensioni economiche e non».

I rischi legati all’incertezza politica sono più alti anche a livello internazio­nale; incertezza alimentata tra l’altro dalle scadenze elettorali dei prossimi dodici mesi. Dal loro esito, scrive la nota, può concretizz­arsi una combinazio­ne che configuri per la moneta unica europea una «decisa svolta» in un senso o nell’altro. Analizzand­o il trend dei vari paesi gli Stati Uniti «marciano a passo spedito», la Cina «prosegue presegue verso una velocità più sostenibil­e», la Russia è tornata su «un sentiero di vivace ripresa», l’India sta riassorben­do il contraccol­po della riduzione del contante di grosso taglio, il Brasile resta in recessione. Nel complesso, comunque, i paesi emergenti stanno dando un contribu- to all’incremento del pil globale più sostenuto di pochi mesi fa.

Nell’Euroarea è confermata la sorprenden­te maggior crescita, prossima al 2% annuo, «guidata dal mercato domestico e ritrovata coppia Germania-Francia», permangono ampi divari tra i paesi. L’Italia, appunto, è fanalino di coda. Bene l’export, che è aumentato a prezzi costanti dell’1,8% a dicembre rispetto a novembre; nel quarto trimestre 2016 ha registrato +2% sul terzo, crescendo allo stesso ritmo dentro e fuori l’Eurizona. Nel quarto trimestre 2016 l’occupazion­e è rimasta pressoché ferma. I recenti lievi cali, dice il CsC, non intaccano gli ampi guadagni registrati nella prima metà dell’anno scorso. Nel bilanci bancari le sofferenze restano alte, il credito per le imprese è scarso e resta un nodo per la crescita.

LO SCENARIO MACRO Il trend del Pil è atteso aumentare a ritmo lento, anche nel primo trimestre 2017, dopo il +0,2% del quarto trimestre 2016

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