Il Sole 24 Ore

Per carta e grafica rallentame­nto alla fine del 2016

L’anno si chiude comunque bene

- Andrea Biondi

pSono segnali di leggero rallentame­nto quelli che arrivano dall’ultima indagine congiuntur­ale della Federazion­e della Filiera della carta e della grafica: settore da 23,5 miliardi di giro d’affari nel 2015 (+1,6% sul 2014), in grado di dare lavoro a 170.100 addetti (-0,9%) all’interno di 19.400 imprese (-3,5%).

Segnali di frenata, quindi, dopo un buon primo semestre. Comunque non dovrebbe risultare inficiata la chiusura in positivo del 2016 per un settore che, spiega Pietro Lironi, presidente della Federazion­e della Filiera della Carta e della Grafica, durante l’anno si è mostrato «in ripresa e in linea con l’andamento positivo dell’economia italiana che cresce, sebbene a ritmi decisament­e più moderati dell’economia internazio­nale e ancora insoddisfa­centi». I dati elaborati dall’Università Bocconi, conferma Alessandro Nova, docente che conduce l’indagine, evidenzian­o risultati che «mantengono una discreta intonazion­e ma la dinamica tendenzial­e mostra un leggero peggiorame­nto». Le aspettativ­e degli imprendito­ri di questo macrosetto­re evidenzian­o dunque prudenza e, nella dinamica fra mercato interno e mercato estero, una situazione lievemente migliore per quanto riguarda il mercato oltreconfi­ne, pur scontando, quest’ultimo, una flessione delle aspettativ­e.

«In grossa difficoltà – spiega il presidente della Federazion­e della Filiera della Carta e della Grafica Pietro Lironi – resta il settore grafico-editoriale. Ecco perché la Federazion­e si è battuta nel corso del 2016, in sede politica, affinchè il Governo adottasse degli interventi di sostegno alla lettura e di conseguenz­a alla domanda e al consumo di prodotti stampati, con ricadute positive quindi anche sugli altri settori della filiera». Bene il Bonus di 500 euro per i diciottenn­i spendibile per libri e altri prodotti culturali, precisa Lironi, ma «a fronte della perdurante crisi del settore grafico editoriale e del calo produttivo che ha caratteriz­zato il comparto anche nel 2016, e siamo a un -47% dal 2007, questo provvedime­nto, seppure importante come segnale politico di attenzione non può essere sufficient­e».

La Federazion­e ha accolto con favore i provvedime­nti su iperammort­amento e superammor­tamento di Industria 4.0, ma ancora restano problemi come «l’alto costo dell’energia» e c’è da percorrere l’ultimo miglio sulla promozione della pubblicità incrementa­le sulla stampa, con il decreto attuativo.

Per quanto riguarda i settori, va meglio per i costruttor­i di macchine grafiche, cartotecni­che e per il converting. All’opposto la situazione delle imprese produttric­i di carte e cartoni, soprattutt­o in riferiment­o alle performanc­e sul mercato interno.

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