Il Sole 24 Ore

Stranieri e fondi Ue rilanciano le terme

- V.Ch.

dal Veneto il confronto per rilancio del turismo termale: fari accesi sui fondi Ue e sulla promozione all’estero.

Come spiegano da Federterme il settore vuole tornare ad essere attrattivo sui mercati esteri - Germania, Usa, ed anche Cina e Russia- facendo leva sul mix terapia e benessere per rispondere alla competizio­ne sempre più agguerrita di Austria, Croazia, Slovenia, Ungheria. Come emerso da un recente summit ad Abano Terme si parti da un più stretto rapporto con il Sistema sanitario nazionale e regionale,dopo il nuovo accordo sui rimborsi delle cure termali siglato da Federterme, e dal rilancio degli investimen­ti, spinti dal Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-Fesr 2014-2020) in questo caso del Veneto, che ha già messo a bando 13,8 milioni dei 30 previsti, per la competitiv­ità delle imprese, l'innovazion­e di strutture e servizi, le reti di imprese.

«L'appuntamen­to di Abano Terme con gli operatori del Bacino euganeo e del Veneto - sottolinea Costanzo Jannotti Pecci, presidente Federterme-Confindust­ria - è stata l’occasione per una verifica periodica dei risultati raggiunti e per testare insieme proposte e strategie per il rilancio del termalismo, per la salute e per le sue ricadute per lo sviluppo locale. La riflession­e sui risultati raggiunti e sui programmi - aggiunge - ci conferma che le proposte di Federterme sono state prese in consideraz­ione concretame­nte dal Governo e dal Parlamento; mi riferisco alle proposte per le quali ci siamo battuti da oltre 15 anni per l'aggiorname­nto della legge di riassetto del settore (323/2000) e il consolidam­ento delle terapie termali nei Lea (Livelli essenziali di assistenza) del Servizio sanitario nazionale. Continuere­mo a batterci - conclude - a fianco di tutte le imprese alberghier­o-termali e delle istituzion­i, nazionali, regionali e locali, per valorizzar­e le potenziali­tà del settore e dei territori in una prospettiv­a di destagiona­lizzazione e diversific­azione dell'offerta turistica, per migliorare la qualità e la competitiv­ità dei servizi per la salute e il benessere».

L'Italia, con 380 stabilimen­ti termali in 19 Regioni e circa 65 mila addetti, è tra i primi dieci Paesi al mondo per numero di stabilimen­ti e fatturato complessiv­o, che nel 2015, per le sole cure termali, sfiora gli 800 milioni di euro e sale a oltre 3 miliardi con l'indotto di ricettivit­à, commercio e servizi. Il Bacino termale euganeo (Abano, Montegrott­o, Galzignano, Battaglia, Teolo) è la più grande area termale d'Europa con 107 hotel. Infine, dal 10 al 12 maggio Roma ospita il 22° congresso Espa l’associazio­ne europea del settore termale.

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