Frenano gli «appetiti» stranieri sul Leone
Resta per ora l’interesse di Intesa - Per gli investitori contesto globale positivo per gli assicuratori
La presa di posizione netta di Axa riguardo a un possibile operazione straordinaria che abbia come target le Generali, spegne la speculazione sul Leone di Trieste. Ieri le azioni della compagnia hanno chiuso in ribasso dell’1,03% a 14,36 euro. Le parole del vertice di Axa, in particolare quelle del ceo Thomas Buberl, questa volta ancora più incisive rispetto al passato, hanno levato linfa ai persistenti rumor che vo- gliono il gruppo francese pronto a mettere le mani sulla società italiana. E di fatto sembrano chiudere un capitolo, assai lungo, che dipingeva Trieste come possibile preda di appetiti stranieri. Come già Allianz, anche Axa ha ribadito il concetto che non è l’Europa la terra di conquista dei colossi assicurativi, piuttosto si punta a crescere nei paesi emergenti, Asia in testa perché è lì, come ha detto ieri in un’intervista a Il Sole 24 Ore Frédéric de Courtois, ceo Global Bunsiness Lines & International del Leone, che le aziende produrranno i ricavi e i profitti del futuro. Discorso differente se si prende in esame il dossier Intesa Sanpaolo. Gli obiettivi della banca, al momento, non sono ancora noti. Le prime linee dell’istituto nelle settimane scorse hanno più volte ribadito il concetto che sono allo studio possibili «combinazioni industriali» con le Generali.
La tempistica resta indefinita. Tuttavia, l’ipotesi sarebbe ancora sul tavolo e il contesto economico in mutamento potrebbe essere un’ulteriore spinta a considerare il progetto in maniera approfondita. A patto che la banca ravvisi ancora concrete ragioni industriali.
Un recente report di Tenax Capital sostiene infatti che si stia «aprendo una “finestra” in cui c’è un allineamento ideale per il setto- re azionario». E le ragioni sono tre: «Inflazione in salita ma da livelli depressi sotto l’effetto di stimoli fiscali e di spesa pubblica volti a incrementare la crescita; valutazioni relative attraenti; Equity Risk premium ancora al di sopra della propria media storica». A fronte di ciò, Tenax Capital ritiene che «in questo contesto, banche e assicurazioni presentano profili ancora più attraenti. Tassi al rialzo ed una curva più inclinata agiscono positivamente sia sul conto economico nel caso delle banche, che sul profittabilità del prodotto per quanto riguarda le assicurazioni». In altre parole, i segnali che arrivano rispetto a una crescita dell’inflazione e a un conseguente potenziale aumento dei tassi di interesse vanno a beneficio del settore finanziario. E questo vale tanto più per le compagnie assicurative esposte sul settore Vita. Le Generali in primis, visto che più o meno il 70% dei premi è legato al Vita. Il comparto, dunque, potrebbe tornare a essere oggetto di interesse per gli investitori sia sul fronte azionario che sul piano industriale. Certo, come sottolinea uno studio di Am Best il quadro per gli assicuratori italiani è più complesso, poiché sconta la volatilità della situazione finanziaria e politica del paese. Tuttavia, l’agenzia ritiene comunque «gestibile» l’esposizione degli assicuratori al quadro generale. E per questo nel breve periodo, «non prevede azioni relative ai rating degli assicuratori italiani, ma con- tinuerà a vigilare sulla loro solidità patrimoniale e a monitorare le misure che hanno adottato per operare in questo difficile contesto». Sulla carta, dunque, il mutamento di alcuni fondamentali del quadro economico globale e la pressione legata alle complessità dell’area Italia, fanno delle Generali un target certamente appetibile. Se sarà Intesa Sanpaolo. piuttosto che i soci attuali, a sfruttare la congiuntura si vedrà. Di certo, come ha ricordato qualche tempo fa il presidente della banca, Gian Maria Gros-Pietro, va completata «la valutazione di opportunità».