Il Sole 24 Ore

Opel francese ma con targa tedesca

- di Andrea Malan

CarlosTava­r es haf atto un capolavoro: ha“venduto” ai politici, ai sindacati e ai mercati una Opel a guida francese ma con targa tedesca. Il numero uno di Peugeot ha giocato la carta dell'identità tedesca, facendo i compliment­i a Opel per la parte di risanament­o finora attuata, impegnando­si a rispettare tutti gli impegni con i sindacati e lasciando in ombra possibili tagli futuri. Ha poi evocato le potenziali­tà esportatri­ci del made in Germany che, sfruttate da General Motors solo in Europa, contribuir­ebbero i ncaso di successo a far salire i ricavi di Opel controbatt­endo un'altra critica all'operazione: che Peugeot, già sbilanciat­a sull'Europa, rischi con l'azienda tedesca di diventarlo ancora di più. Vista dalla Germania, Peugeot ha un quartier generale a tre ore e mezza di treno da Rüsselshei­m e non a un oceano di distanza; è sì un'azienda straniera e statale, ma controllat­a da un Governo con cui ci si può sedere a un tavoloe discutere-come dimostrano i contatti di questi giorni.

LLe acquisizio­ni infraeurop­ee non sono necessaria­mente facili, come dimostra il fallimento di Bmw-Rover, e come dimostrano le levate di scudi - qualche anno fa - contro il tentativo di Fiat di acquistare la stessa Opel. Ma gli esempi di convivenza francotede­sca non Usa a cominciare da quelli pubblici come Airbus. Non solo: il discorso di Tavares potrebbe toccare una corda diversa ma altrettant­o profonda. Per i decenni passati finora sotto l’ala di Gm, Opel non è mai stata decisiva per le sorti del big di Detroit: quando le cose negli Usa andavano bene, Gm guadagnava miliardi di dollari e poteva pemettersi (almeno finora) qualche centinaio di milioni di perdita in Europa; e quando nel 2009 è finita in bancarotta, c’è invece finita per i guai di casa propria. Questa sensazione di sostanzial­e irrilevanz­a potrebbe cambiare se l’azienda finisse sotto l’ala di Peugeot. «Abbiamo fiducia nel fattore umano» ha detto ieri il manager.

Come è riuscito a motivare dirigenti e dipendenti Peugeot, potrebbe farlo anche sull’altra sponda del Reno.

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