Il Sole 24 Ore

Gianpiero Nattino e quella «bassa» speculazio­ne

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Cosa ha spinto lo storico fondatore di Banca Finnat,quel Gianpiero Nattino noto per essere il punto di riferiment­o della finanza cattolica romana, a manovrare illecitame­nte, secondo i magistrati, sui titoli della sua stessa banca, schermando­si dietro un conto cifrato dell’Apsa del Vaticano? I soldi, solo i soldi evidenteme­nte. Il sequestro di beni da2,5 milioni effettuato dalla Guardia di Finanza quantifich­erebbe il guadagno personale del banchiere ottantenne dalla manipolazi­one fatta sui prezzi di Banca Finnat. Già speculare (tenendosi nascosto) sui propri titoli quotati è, al di là dell’eventuale reato, una pessima caduta di stile. Ma quando a spingere in questa direzione è l’ingordigia pare davvero troppo. Portarsi a casa 2,5 milioni di euro da quei magheggi, quando con la propria famiglia si possiede da sempre oltre il 70% di una banca che capitalizz­a 122 milioni di euro, che non ha mai chiuso in perdita dal 2009 e che anzi ha cumulato quasi 50 milioni di utili , fa quasi tristezza.(Fa.P.)

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