Exxon «cancella» dalle riserve le sabbie bituminose del Canada
Il crollo del petrolio ha spazzato via un intero giacimento dalle riserve provate di ExxonMobil: si tratta di Kearl, nelle costosissime sabbie bituminose del Canada, le cui riserve petrolifere di 3,5 miliardi di barili sono uscite dalla categoria privilegiata, quella a cui guardano gli investitori nel valutare una compagnia. Anche ConocoPhillips ha appena declassato le oil sands, confermando che è questa la categoria di greggio più esposta al rischio di «essere lasciata nel terreno». Exxon, come aveva anticipato ad ottobre, ha declassato anche 800 milioni di barili di altri giacimenti nordamericani, riducendo nel complesso le riserve provate del 19%. Gli ambientalisti però non si illudano: la Major non intende rinunciare alle oil sands e nemmeno ne ha rettificato il valore di libro. Non ci saranno impatti, spiega, né sui volumi di produzione né sugli utili. Il taglio è stato solo un inevitabile atto di contabilità, visto che la Sec impone di definire «provate» solo le riserve che si potranno tecnicamente ed economicamente estrarre nei prossimi 5 anni, usando come parametro i prezzi dell’anno scorso (S.Bel.)