Dis-coll operativa fino al 30 giugno
pL’indennità di disoccupazione per i collaboratori verrà riconosciuta anche alle cessazioni avvenute tra il 1° gennaio e il 30 giugno di quest’anno. Il decreto Milleproroghe, infatti, ha prolungato l’efficacia di questo ammortizzatore sociale, la cui operatività si era conclusa a fine 2016.
La decisione è stata presa a seguito delle polemiche nate dopo che l’Inps, il 10 febbraio, ha comunicato che, non essendoci stata una proroga, non avrebbe più accettato le domande di Dis-coll. In attesa quindi della messa a punto di un ammortizzatore “strutturale”, previsto nel disegno di legge sul lavoro autonomo e lo smart working ancora all’esame del Parlamento, i col- laboratori sarebbero rimasti senza tutela.
La Dis-coll, è stata introdotta in via sperimentale con il decreto legislativo 22/2015 con efficacia per il 2015 e successivamente prorogata per il 2016. Consiste in un’indennità con un importo di partenza pari al 75% del reddito medio mensile imponibile ai fini previdenziali dell’anno in cui è cessata la collaborazione e quello precedente. La possono richiedere i collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, senza partita Iva e non pensionati, iscritti in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps (esclusi amministratori e sindaci) che hanno accreditato almeno 3 mesi di contributi dal gennaio dell’anno precedente la fine della collaborazione. La durata dell’indennità è pari alla metà dei mesi accreditati, ma comunque non può essere superiore a sei mesi. Il bacino di riferimento è di circa 300mila lavoratori.
Per la proroga di questo ammortizzatore è stata prevista una copertura di 19,2 milioni di euro, stornati dal fondo per le politiche attive del lavoro.
IL REQUISITO Necessario avere versato almeno tre mesi di contributi tra il gennaio dell’anno precedente e la fine della collaborazione